Sul Decreto ristori la CSdL ha incontrato nel pomeriggio di oggi via zoom il Governo rappresentato dal Segretario di Stato al Turismo. La Confederazione del Lavoro ha rinnovato le sue critiche ai criteri per l'accesso ai ristori da parte delle aziende, sottolineando che "si tratta di un intervento a pioggia che non tiene conto delle disponibilità finanziarie e patrimoniali delle stesse imprese, con il rischio di dare risorse pubbliche esagerate a realtà economiche che non ne avrebbero bisogno, e del tutto insufficienti a quelle che hanno maggiori necessità di sostegno".
Ma soprattutto, la CSdL ha rimarcato la necessità di rivedere sostanzialmente "gli interventi di aiuto economico per i lavoratori e le famiglie che hanno subito ingenti perdite di reddito a causa dei periodi di Cassa Integrazione o dei licenziamenti". Vi sono anche lavoratori con contratti a termine che hanno perso il lavoro, e hanno potuto beneficiare di ammortizzatori sociali ridotti e solo per tre mesi. La Confederazione ha poi nuovamente sollecitato la necessità di correggere i decreti che, in tema di congedi parentali, hanno istituito l'obbligo - per i genitori che si assentano dal lavoro per accudire i figli che non possono frequentare la scuola - di usufruire delle ferie maturate alla data della richiesta, finite le quali viene loro riconosciuta solo una quota del 20% della retribuzione, comportando una significativa perdita di reddito, non sostenibile per molte famiglie.
Il Segretario Pedini Amati, nel riconoscere la mancanza di confronto su questi provvedimenti, si è impegnato a proporre al Governo un ordine del giorno che - alla fine del comma relativo al Decreto ristori - impegna lo stesso Esecutivo ad emanare un ulteriore provvedimento che vada a riconoscere ai lavoratori in difficoltà i più opportuni sostegni economici, intervenendo anche sui criteri di accesso al reddito minimo famigliare, che vanno modificati per consentire ad un numero maggiore di persone di accedervi. Al contempo si è impegnato, consultando anche il Segretario per la Giustizia con la delega alla famiglia Massimo Ugolini, ad approntare un emendamento rispetto alle norme sui congedi parentali che aumenti la percentuale di indennizzo (attualmente al 20% dello stipendio, a fronte della richiesta della CSdL di portarla al 50%), e non imponga l'utilizzo delle ferie dell'anno in corso.
"La CSdL continuerà a sollecitare il Governo - si legge nel comunicato- affinché questi impegni comunicati verbalmente vengano tradotti nel concreto, portando il proprio contributo di proposte, anche nel merito dei singoli provvedimenti. La CSdL prende atto con favore dell'accoglimento della richiesta di esentare i lavoratori in mobilità dal prestare il lavoro socialmente utile, coerentemente con la riduzione della presenza dei dipendenti pubblici nei vari uffici. Al momento tale disposizione è limitata al periodo 22-31 marzo 2021, ma confidiamo sulla sua estensione".