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Ipertensione, ne soffrono quasi 2mln di giovani italiani: i consigli dei cardiologi per evitare infarti e ictus da adulti

Secondo un ampio studio svedese, un diciottenne iperteso su dieci ha avuto un infarto o un ictus prima della pensione. Per questo è importante controllare fin da giovani i valori e seguire uno stile di vita sano

di Silvia Fabbri
30 set 2023
Ipertensione, ne soffrono quasi 2mln di giovani italiani: i consigli dei cardiologi per evitare infarti e ictus da adulti

Essere ipertesi in tarda adolescenza aumenta considerevolmente il rischio cardiovascolare da adulti: lo dimostra un ampio studio svedese appena pubblicato sugli Annals of Internal Medicine, secondo cui un diciottenne iperteso su dieci rischierebbe l'infarto già a 50 anni o un ictus prima della pensione. Non pochi i ragazzi che sono a rischio: la Società Italiana di Cardiologia afferma che in Italia quasi 2 milioni di under 35 hanno valori di pressione alterati, superiori alla norma (120/80 mmHg), spesso senza saperlo e a causa di uno stile di vita errato. In occasione della Giornata Mondiale del Cuore 2023, gli esperti della SIC hanno spiegato come poter tenere a bada la pressione arteriosa ed evitare questo rischio.

Che cos’è l’ipertensione

L’ipertensione arteriosa (la cosiddetta “pressione alta”) è una condizione caratterizzata da una pressione del sangue nelle arterie più elevata rispetto agli standard fisiologici normali. Una problematica diffusa, che interessa in media il 31% della popolazione italiana - secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità-, considerata una delle conseguenze dell’invecchiamento dell’organismo. Per questo, solitamente, ne sono soggetti soprattutto gli anziani. Sebbene non costituisca una vera e propria malattia, una pressione sanguigna più elevata può aumentare le probabilità di sviluppare patologie cardiovascolari ed il rischio di ictus.

La ricerca che dimostra la correlazione fra ipertensione giovanile e probabilità di eventi cardiovascolari successivi

"I dati delle università svedesi di Umea e Uppsala sono molto solidi: quasi 1,4 milioni di uomini a cui è stata misurata la pressione durante la visita di leva a 18 anni sono stati seguiti fino a cinquant'anni - spiega Pasquale Perrone Filardi, Presidente della Società Italiana di Cardiologia e professore ordinario di Cardiologia e direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare all’Università Federico II di Napoli -. Nel campione svedese circa il 29% dei diciottenni aveva valori di pressione alterati, superiori a 120/80 mmHg, il 54% poteva essere classificato come iperteso. In queste persone, negli anni, si è registrato un graduale e sostanziale incremento del rischio di eventi cardiovascolari, tanto che un diciottenne iperteso su dieci ha avuto un infarto o un ictus prima della pensione". Pertanto la prevenzione diventa fondamentale, per ritardare o escludere la comparsa di questo fattore di rischio in grado di apportare gravi danni per la salute.

I dati italiani

Come anticipato, cresce l’attenzione per i giovani italiani. Bambini e adolescenti con elevati livelli di pressione rischiano di diventare adulti ipertesi e di andare incontro ad ictus e infarti in età ancora relativamente giovane. Secondo i dati, il 14% degli under 35 - pari a circa 2 milioni di persone - presenta una pressione del sangue sopra la norma. Addirittura fino al 4% dei bimbi e ragazzini fra sei e undici anni ha la pressione elevata per la sua età senza saperlo. Sarebbe quindi importante inserire la misurazione della pressione una volta all’anno, ai controlli di crescita, iniziando attorno ai cinque, sei anni, secondo Francesco Barillà, Presidente della Fondazione "Il Cuore Siamo Noi", professore associato di Cardiologia e direttore della Cardiologia dell’Università di Roma Tor Vergata. Un gesto che diventerebbe poi indispensabile nei giovani che hanno genitori o altri parenti stretti con l’ipertensione o che sono sovrappeso, uno dei fattori di rischio più rilevanti per lo sviluppo della pressione alta. Il poter agire tempestivamente ridurrebbe significativamente il rischio cardiovascolare negli anni a venire. Inoltre, negli adolescenti e nei giovani adulti, solitamente non sono necessarie cure farmacologiche ma è sufficiente intervenire sullo stile di vita.

Le raccomandazioni della Società Italiana di Cardiologia per evitare l'ipertensione fin da giovani: 

  • Iniziare a misurare la pressione già da adolescenti;
  • Mantenere il giusto peso attraverso una dieta equilibrata ricca di frutta, verdura e cerali integrali e povera di sale, grassi saturi e zuccheri;
  • Fondamentale aumentare ad almeno 150 minuti alla settimana l'attività fisica;
  • Evitare fumo e alcol, che danneggiano cuore e vasi;
  • Infine, è opportuno insegnare ai giovani anche una buona gestione dello stress, che contribuisce a innalzare la pressione ed è un elemento di rischio molto frequente fra i giovani adulti - ha spiegato Barillà.

Le stesse raccomandazioni valgono anche per i giovani ipertesi che in genere non necessitano di farmaci contro la pressione alta.






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