Un’altra giornata di manifestazioni, tensioni e scontri a Teheran. Mussavi si dice pronto al martirio e vuole continuare nella protesta. L'ex candidato moderato alle elezioni presidenziali iraniane Mussavi, che si è unito ai dimostranti dice di essere pronto al martirio e di volere continuare la protesta. Lo hanno riferito testimoni che chiedono l’anonimato. Mussavi inoltre in una lettera al Consiglio dei Guardiani ripete quello che sta sostenendo da diversi giorni, le elezioni devono essere annullate, si deve tornare a votare e denuncia brogli, nel voto del 12 giugno, pianificati sostiene alcuni mesi prima. Proseguono le manifestazioni nonostante i divieti e si registrano ancora scontri. Anche oggi la polizia antisommossa iraniana è intervenuta massicciamente con lacrimogeni, idranti e manganelli per disperdere centinaia di manifestanti filo-Mussavi, radunati davanti all'Università di Teheran. Testimoni hanno parlato di fumo visto salire vicino a Piazza della Rivoluzione, dove molti hanno cercato di arrivare sfidando il divieto di manifestare, ma anche di colpi di arma da fuoco sparati dalla polizia e di feriti. Dimostranti favorevoli all’ex candidato sconfitto, Mir Hossein Mussavi, hanno appiccato il fuoco a un edificio usato dai sostenitori del presidente Mahmud Ahmadinejad, nel sud di Teheran. Oggi un attentatore suicida si è fatto esplodere nel mausoleo dell'ayatollah Khomeini, a sud di Teheran. L’attentato, secondo il bilancio ufficiale, avrebbe provocato due o tre morti e otto.
Myriam Simoncini
Myriam Simoncini
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