Ciò che traspare in queste ore è un senso di impotenza, della Comunità internazionale, di fronte all'avanzata dello Stato islamico, in Iraq. Sciiti – soprattutto -, ma anche migliaia di cristiani, perseguitati, costretti a fuggire dalle loro case, per evitare una morte orribile. Secondo Massimo Fini non si tratta di un fenomeno locale; e il riferimento alla conquista di Roma – nel sermone tenuto a Mosul, dall'autoproclamato califfo Al Baghdadi – non è una semplice iperbole.
Secondo Fini l'intervento deciso da un riluttante Obama, limitato negli obiettivi e senza impegnare truppe, difficilmente si tradurrà in qualcosa di concreto: "Gli Stati Uniti - afferma - non hanno più la forza morale di intervenire; non possno perdere uomini sul campo, mentre quelli dello Stato islamico credono nei loro valori - giusti o sbagliati che siano - e sono disposti a sacrificare la propria vita"
Secondo Fini l'intervento deciso da un riluttante Obama, limitato negli obiettivi e senza impegnare truppe, difficilmente si tradurrà in qualcosa di concreto: "Gli Stati Uniti - afferma - non hanno più la forza morale di intervenire; non possno perdere uomini sul campo, mentre quelli dello Stato islamico credono nei loro valori - giusti o sbagliati che siano - e sono disposti a sacrificare la propria vita"
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