C'è una guerra che si combatte sull'asfalto: quasi 5mila vittime l’anno, 300mila i feriti, 20mila disabili gravi. Nel 35% delle piraterie mortali il conducente è ubriaco o drogato, l'alcol è protagonista anche nel 24% dei contromano e nel 34% delle aggressioni agli agenti su strada. L’annuncio di una nuova mini-rivoluzione arriva per bocca del ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera in commissione Trasporti alla Camera: il governo, nell'ambito del progetto di riforma del Codice della strada, è al lavoro per introdurre il reato di “omicidio stradale”, con una pena da 8 a 18 anni. La nuova imputazione riguarderebbe, in caso d’incidente mortale, chi venisse trovato con un tasso alcolico superiore a 1,5% o sotto l’effetto di stupefacenti. Per questa causa l'ASAPS, l'Associazione Sostenitori della Polizia Stradale ha contribuito con le associazioni fiorentine Lorenzo Guarnieri e Gabriele Borgogni, alla raccolta di 57.000 firme, consegnate al presidente della Commissione Trasporti della Camera Mario Valducci.
Valentina Antonioli
Valentina Antonioli
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