La dog street – la via che collega Pristina a Pec, sede del contingente italiano di KFOR – mostra ancora le cicatrici della guerra. Palazzi sventrati, ai lati della strada piccoli cimiteri improvvisati e innumerevoli memoriali dei militi caduti dell'UCK: i guerriglieri considerati eroi dai cittadini di etnia albanese e criminali dalla minoranza serba. E' questo il Kosovo che si avvicina alle elezioni amministrative del 3 novembre, un Paese lacerato, dove il contingente internazionale cerca ogni giorno di garantire la sicurezza.
La cronaca di queste settimane, però, parla di un poliziotto della missione dell'Unione Europea ucciso a Zvecan e di bombe ad alto potenziale fatte esplodere a Mitrovica.
L'inviato Gianmarco Morosini
La cronaca di queste settimane, però, parla di un poliziotto della missione dell'Unione Europea ucciso a Zvecan e di bombe ad alto potenziale fatte esplodere a Mitrovica.
L'inviato Gianmarco Morosini
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