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L'epidemia accelera, è "sindrome cinese", San Marino alza le difese

25 gen 2020

“La situazione è grave e l'epidemia accelera”. Così il Presidente Xi Jinping nel suo secondo intervento pubblico dall'inizio della crisi. I casi sono saliti a 1359, 41 i morti, 39 dei quali nella città focolaio del virus, Wuhan. Qui centinaia di persone sono al lavoro per la costruzione di un ospedale in tempo di record, entro il 3 febbraio, e le immagini del cantiere stanno facendo il giro del mondo. Quattro i casi confermati in Australia, tre in Malaysia e tre in Giappone In occidente scatta la 'sindrome cinese', soprattutto dopo i primi casi accertati in Europa: tre in Francia, finora.

A San Marino le autorità sanitarie alzano le difese: riunito il gruppo operativo di coordinamento per le emergenze, formato da direzione Iss, Authority e Protezione Civile, come in passato è successo per Sars e virus Ebola. L'Iss comunica che le raccomandazioni standard emanate dall'OMS comprendono lavaggio regolare delle mani e copertura della bocca e naso quando si starnutisce e ricorda che tra le misure profilattiche è compreso il vaccino antinfluenzale, che continuerà ad essere somministrato fino ai primi di febbraio. Pronte anche mascherine per i terzo della popolazione, per quanto non acquistate per questa specifica circostanza. Predisposto un protocollo operativo, che è forte anche di un della convenzione con Ausl Romagna e Regione in ambito sanitario che permetterebbe a San Marino, di appoggiarsi al reparto infettivi dell'Infermi


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