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Lavoratori stagionali: Rimini avvia la ricerca di personale. A San Marino ancora criticità

“La situazione a San Marino è identica allo scorso anno – afferma Rossano Ercolani, presidente USOT – non c'è personale e quello che si trova nella maggior parte dei casi non è formato”.

di Giacomo Barducci
24 feb 2024
Il punto sul lavoro stagionale a Rimini e San Marino con Patrizia Rinaldis e Rossano Ercolani
Il punto sul lavoro stagionale a Rimini e San Marino con Patrizia Rinaldis e Rossano Ercolani

La ricerca di lavoratori stagionali è un tema che da anni mette in difficoltà gli operatori turistici in Riviera e a San Marino. Almeno 5.000 i posti di lavoro da coprire nella sola città di Rimini, afferma al Resto del Carlino la presidente di Federalberghi Patrizia Rinaldis. Come al solito, almeno negli ultimi anni, tante offerte di lavoro, ma poche richieste: 359, a oggi, quelle registrate sul portale cercolavoroinhotel.it, aperto da Federalberghi Riccione, ma condiviso anche dalle associazioni di Rimini, Misano e Cesenatico.

Si cercano soprattutto addetti alla cucina e per la sala bar, seguiti dai camerieri. Il decreto flussi, nato con l'idea di reperire personale all'estero, non ha portato i benefici sperati afferma Patrizia Rinaldis: "I tempi e le complessità burocratiche sono troppe e finiscono per limitare l’impatto di questa opportunità". C'è poi il problema dei liceali: “Ad oggi – spiega – per gli operatori del territorio è possibile chiamare solo ragazzi e ragazze dagli istituti professionali. Per i giovani che arrivano dai licei non viene riconosciuto l'apprendistato”.

La ricerca di lavoratori stagionali preoccupa anche gli operatori turistici sammarinesi. Rimangono le criticità legate ad alloggi e professionalità, afferma il presidente USOT Rossano Ercolani: “La situazione è identica allo scorso anno – afferma – non c'è personale e quello che si trova nella maggior parte dei casi non è formato”. Difficile per Ercolani trovare soluzioni nel breve periodo: “Sicuramente aiuterebbe implementare le collaborazioni con gli istituti professionali per avere giovani sempre più formati”.





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