Occorre riaprire subito un confronto urgente sul progetto di legge in materia di editoria e di professione degli operatori dell’informazione, previsto in approvazione in seconda lettura nel corso dei lavori del Consiglio Grande e Generale che riprenderanno domani e proseguiranno per tutta la settimana.
È quanto chiede con forza l’Unione sammarinese giornalisti e fotoreporter, rimarcando come già da prima della discussione del progetto di legge nella Commissione consiliare Affari esteri del 30 aprile scorso, non ci sia più stata alcuna disponibilità al dialogo da parte della Segreteria di Stato. Richiesta invece reiterata dall’USGI prima del passaggio in commissione a fine agosto nonostante le problematiche sollevate.
A tutt’oggi infatti, il testo che viene presentato per la seconda lettura, contiene ancora disposizioni che l’USGI ritiene altamente lesive dell’autonomia del giornalista e di palese ingerenza della politica nello svolgimento della professione. Il riferimento è all’Autorità Garante istituita all’articolo 6 a cui viene affidato anche il compito di comminare le eventuali sanzioni deontologiche ai giornalisti.
Ma sono anche altre le problematiche che rimangono irrisolte in una legge che seppur consente di introdurre alcuni elementi di certezza nello svolgimento della delicata professione di giornalista e degli operatori dell’informazione, rischia di subordinarne alla politica l’autonomia e la professione stessa.
Curioso, ad esempio, constatare che nella relazione di maggioranza in cui si sostiene l’approvazione della legge, si faccia riferimento a questioni, come il diritto all’oblio, che assolutamente non vengono affrontate nell’articolato della legge.
Tale progetto di legge quindi, necessita di ulteriori approfondimenti e meriterebbe una condivisione più ampia possibile, andando infatti a normare un aspetto delicato e fondamentale dello stesso vivere democratico del paese.
Eppure si registrano forti contrarietà, espresse da forze di opposizione, associazioni di categoria e sindacali.
L’USGI rivolge dunque un appello a tutto il Consiglio Grande e Generale e agli Eccellentissimi Capitani Reggenti affinché si sospenda l’iter consiliare per riprendere immediatamente il confronto e cercare di raggiungere la più ampia condivisione possibile su una norma estremamente importante, ben lungi, al momento, dal migliorare le condizioni di chi svolge questa professione e dei cittadini che ne usufruiscono.
È quanto chiede con forza l’Unione sammarinese giornalisti e fotoreporter, rimarcando come già da prima della discussione del progetto di legge nella Commissione consiliare Affari esteri del 30 aprile scorso, non ci sia più stata alcuna disponibilità al dialogo da parte della Segreteria di Stato. Richiesta invece reiterata dall’USGI prima del passaggio in commissione a fine agosto nonostante le problematiche sollevate.
A tutt’oggi infatti, il testo che viene presentato per la seconda lettura, contiene ancora disposizioni che l’USGI ritiene altamente lesive dell’autonomia del giornalista e di palese ingerenza della politica nello svolgimento della professione. Il riferimento è all’Autorità Garante istituita all’articolo 6 a cui viene affidato anche il compito di comminare le eventuali sanzioni deontologiche ai giornalisti.
Ma sono anche altre le problematiche che rimangono irrisolte in una legge che seppur consente di introdurre alcuni elementi di certezza nello svolgimento della delicata professione di giornalista e degli operatori dell’informazione, rischia di subordinarne alla politica l’autonomia e la professione stessa.
Curioso, ad esempio, constatare che nella relazione di maggioranza in cui si sostiene l’approvazione della legge, si faccia riferimento a questioni, come il diritto all’oblio, che assolutamente non vengono affrontate nell’articolato della legge.
Tale progetto di legge quindi, necessita di ulteriori approfondimenti e meriterebbe una condivisione più ampia possibile, andando infatti a normare un aspetto delicato e fondamentale dello stesso vivere democratico del paese.
Eppure si registrano forti contrarietà, espresse da forze di opposizione, associazioni di categoria e sindacali.
L’USGI rivolge dunque un appello a tutto il Consiglio Grande e Generale e agli Eccellentissimi Capitani Reggenti affinché si sospenda l’iter consiliare per riprendere immediatamente il confronto e cercare di raggiungere la più ampia condivisione possibile su una norma estremamente importante, ben lungi, al momento, dal migliorare le condizioni di chi svolge questa professione e dei cittadini che ne usufruiscono.
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