Si riparte lunedì dal nodo dell' articolo 7 della legge sulla stampa che disciplina l'Autorità Garante per l'Informazione. Il provvedimento torna in Commissione Esteri dopo la sospensione del 30 aprile per uno stallo politico, dovuto anche alla mole degli emendamenti proposti.
La discussione riprende in salita sui commi che disciplinano l'Autorità Garante, una specie di commissione di vigilanza che applicherebbe le sanzioni ai giornalisti, previste dal nascente codice deontologico. Secondo L'Usgi questa “Authority” gode di “un forte potere discrezionale” e viene riconosciuta come “organo a maggioranza di nomina politica, a cui vengono assegnati compiti delicatissimi”. Secondo la legge i 5 membri sono nominati dal Consiglio Grande e Generale.
L'Usgi auspica invece che a sanzionare sia un collegio di giornalisti.
L'articolo 3 è stato integrato con la statuizione: “E' diritto inviolabile dei giornalisti la libertà di informazione e opinione”. Si allarga così l'alveo delle tutele nello svolgimento della professione.
Un cambio di volto anche per la Consulta per l'Informazione che elabora e approva il codice deontologico, nella prima stesura affidato, invece, all'Autorità Garante. L'Usgi chiede di mettere mano anche all'accesso alle fonti, alla garanzia della riservatezza delle stesse e auspica che si costruisca un sistema normativo che eviti le cosiddette “querele facili”. E' arrivata anche una sforbiciata al termine per non sostenere l'esame di abilitazione; da 15 anni a 7 per chi lavora come giornalista in modo esclusivo e continuativo sul territorio sammarinese.
L'associazione chiede anche di eliminare il carcere, dibattito che si è aperto anche in Italia dopo il caso del direttore de "Il Giornale" Alessandro Sallusti.
Valentina Antonioli
La discussione riprende in salita sui commi che disciplinano l'Autorità Garante, una specie di commissione di vigilanza che applicherebbe le sanzioni ai giornalisti, previste dal nascente codice deontologico. Secondo L'Usgi questa “Authority” gode di “un forte potere discrezionale” e viene riconosciuta come “organo a maggioranza di nomina politica, a cui vengono assegnati compiti delicatissimi”. Secondo la legge i 5 membri sono nominati dal Consiglio Grande e Generale.
L'Usgi auspica invece che a sanzionare sia un collegio di giornalisti.
L'articolo 3 è stato integrato con la statuizione: “E' diritto inviolabile dei giornalisti la libertà di informazione e opinione”. Si allarga così l'alveo delle tutele nello svolgimento della professione.
Un cambio di volto anche per la Consulta per l'Informazione che elabora e approva il codice deontologico, nella prima stesura affidato, invece, all'Autorità Garante. L'Usgi chiede di mettere mano anche all'accesso alle fonti, alla garanzia della riservatezza delle stesse e auspica che si costruisca un sistema normativo che eviti le cosiddette “querele facili”. E' arrivata anche una sforbiciata al termine per non sostenere l'esame di abilitazione; da 15 anni a 7 per chi lavora come giornalista in modo esclusivo e continuativo sul territorio sammarinese.
L'associazione chiede anche di eliminare il carcere, dibattito che si è aperto anche in Italia dopo il caso del direttore de "Il Giornale" Alessandro Sallusti.
Valentina Antonioli
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