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Legge sull'editoria in Consiglio: le novità

20 gen 2014
Legge sull'editoria in Consiglio: le novitàLegge sull'editoria in Consiglio: le novità
Legge sull'editoria in Consiglio: le novità - Fissati gli obiettivi: la tutela del pluralismo, della libertà di informazione da un lato, del dirit...
Fissati gli obiettivi: la tutela del pluralismo, della libertà di informazione da un lato, del diritto di essere informati dall'altro, con un occhio particolare alle garanzie dei fruitori. Su questa strada, molte le novità nel progetto di legge sull'editoria, tanto atteso, già depositato in segreteria istituzionale e consegnato ai capigruppo.
Non ci sarà l'Ordine dei Giornalisti – non più rispondente alle esigenze dei tempi – bensì una Consulta: giornalisti, ma anche fotoreporter, montatori audiovideo e registi. Dovrà fungere da ambito di confronto fra tutti gli attori del mondo dell'informazione e comprenderà così anche gli editori.
Alla Consulta il compito di redigere il codice etico. Autoregolamentazione per la deontologia, alla quale si affiancherà il controllo esterno di un organismo di vigilanza sul rispetto della libertà di informare ed essere informati: sarà istituita l'Autorità Garante per l'Informazione, 5 membri, scelti fra gli stessi operatori, insieme a politici di maggioranza e di opposizione.
La bozza di legge fissa criteri per inquadrare la professione e i requisiti per accedervi (abilitazione che avverrà con l'esame di stato, dopo un periodo di pratica, anche se ancora non è certo se sarà sufficiente il diploma o necessaria la laurea). Regolamentata l'attività editoriale nelle varie tipologie e supporti: accanto ai media tradizionali - cartaceo e radiotelevisivo - anche gli uffici stampa, le agenzie e le testate online.
Un articolo specifico a vietare il configurarsi di posizioni dominanti nella proprietà o nella raccolta pubblicitaria a distorsione delle regole del mercato e del pluralismo.
Legato a questo, anche nuove regole sui finanziamenti all'editoria: ne saranno escluse le testate con pubblicità superiore al 40% sui contenuti, ma anche quelle i cui responsabili avranno subìto due condanne definitive per diffamazione.
Anche un articolo per la promozione della lettura: chi riceve contributi dovrà fornire copie gratuite alle scuole, quale materiale didattico.
Bozza di legge che apre anche all'aspetto relativo al contratto di lavoro dei professionisti dell'informazione.

AS

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