Sono stati liberati i dieci marinai italiani che erano stati sequestrati 4 mesi in Somalia. Lo ha annunciato il Ministro degli Esteri Franco Frattini. La liberazione è avvenuta questa sera al termine di un lungo lavoro di contatti e di collaborazione fra le autorità somale e la regione del Puntland, e grazie anche al lavoro svolto sul terreno dall'intelligence italiana.
Le condizioni di salute dei marinai sono buone, nonostante a bordo si erano verificati casi di dissenteria e di altre malattie. I banditi avevano permesso qualche sporadico contatto con la famiglia. Sempre sotto la minaccia delle armi, avevano a disposizione un piatto di riso e mezzo litro d'acqua al giorno.
Il Ministro Frattini ha voluto ringraziare le autorità del governo di transizione somalo e in particolare il primo ministro della Somalia, le autorità del Puntland, il Dispositivo interforze di Forze Speciali imbarcato sulla Nave San Giorgio e coordinato in area di operazioni dal Cofs (Comando interforze per le Operazioni delle Forze Speciali) e ''le diverse articolazioni istituzionali e di intelligence italiane che hanno aiutato lo sviluppo positivo del caso”. Il rimorchiatore di proprietà italiana 'Buccaneer', battente bandiera italiana, era stato sequestrato nel golfo di Aden l' 11 aprile scorso, a bordo della nave, ancorata davanti alle coste del Puntland, c’erano 16 membri dell' equipaggio, di cui 10 italiani, cinque romeni e un croato.
L'imbarcazione era stata presa d'assalto dai pirati a 60 miglia da Aden, nel tratto di mare tra la Somalia e lo Yemen, mentre stava trainando due chiatte e si dirigeva verso la Somalia.
I marinai dovrebbero rientrare in Italia entro il 15 di agosto.
Le condizioni di salute dei marinai sono buone, nonostante a bordo si erano verificati casi di dissenteria e di altre malattie. I banditi avevano permesso qualche sporadico contatto con la famiglia. Sempre sotto la minaccia delle armi, avevano a disposizione un piatto di riso e mezzo litro d'acqua al giorno.
Il Ministro Frattini ha voluto ringraziare le autorità del governo di transizione somalo e in particolare il primo ministro della Somalia, le autorità del Puntland, il Dispositivo interforze di Forze Speciali imbarcato sulla Nave San Giorgio e coordinato in area di operazioni dal Cofs (Comando interforze per le Operazioni delle Forze Speciali) e ''le diverse articolazioni istituzionali e di intelligence italiane che hanno aiutato lo sviluppo positivo del caso”. Il rimorchiatore di proprietà italiana 'Buccaneer', battente bandiera italiana, era stato sequestrato nel golfo di Aden l' 11 aprile scorso, a bordo della nave, ancorata davanti alle coste del Puntland, c’erano 16 membri dell' equipaggio, di cui 10 italiani, cinque romeni e un croato.
L'imbarcazione era stata presa d'assalto dai pirati a 60 miglia da Aden, nel tratto di mare tra la Somalia e lo Yemen, mentre stava trainando due chiatte e si dirigeva verso la Somalia.
I marinai dovrebbero rientrare in Italia entro il 15 di agosto.
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