E’ durato oltre due ore l’interrogatorio al Presidente del Credito Sammarinese. Era presente anche il Commissario della legge Rita Vannucci. Lucio Amati è stato un fiume in piena. Il suo avvocato- Alessandro Petrillo - lo descrive lucido e determinato. Amati si è difeso con forza, assegnando a ciascun protagonista della vicenda il suo ruolo preciso. Ha negato e contestato ogni responsabilità, proclamandosi ignaro degli aspetti più reconditi di un’operazione bancaria che non appena gli è stata spiegata nei dettagli, non ha esitato a bloccare. E quei milioni di euro depositati da Barbieri sono rimasti all’interno della banca. Nessun occultamento, nessun denaro erogato. L’intera somma era lì, e l’autorità giudiziaria ha quindi potuto sequestrarla. Alla luce di questi fatti, il difensore Alessandro Petrillo contesta il reato di riciclaggio, e chiede per il suo assistito l’immediata scarcerazione. Nel frattempo scendono in campo i dipendenti del Credito Sammarinese per difendere la loro professionalità. Rimarcano di avere sempre svolto con diligenza e onestà il proprio lavoro. Puntano il dito contro un attacco mediatico che definiscono lontano dal vivere civile. Sono amareggiati e offesi, in quanto sentono che la banca in cui lavorano viene additata come quella di un’organizzazione criminale. Chiedono che la giustizia faccia il suo corso con discrezione, senza sciacallaggio, senza ribalte mediatiche. E diffidano chiunque a riportare sugli organi di informazione gli atti giudiziari dell’indagine in questione. Così – dicono – non si migliora la qualità del sistema bancario sammarinese.
Monica Fabbri
Monica Fabbri
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