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In manette Flavio Pelliccioni, finito nell’inchiesta sulle collusioni tra mafia e politica

6 dic 2011
San Marino - In manette Flavio Pelliccioni, finito nell’inchiesta sulle collusioni tra mafia e politica
San Marino - In manette Flavio Pelliccioni, finito nell’inchiesta sulle collusioni tra mafia e politica
E’ stato arrestato, all’aeroporto Malpensa, mentre rientrava da un viaggio negli Stati Uniti. Le manette ai polsi di Flavio Pelliccioni, sammarinese di 54 anni, sono scattate per ordine della Dia di Napoli. E’ accusato di associazione mafiosa e riciclaggio. Reati aggravati dalla finalità di aver agevolato il clan dei Casalesi. L'ordinanza ha portato al fermo di altri 55 indagati. Tra i nomi spicca quello dell’ex sottosegretario all’economia Nicola Cosentino, deputato Pdl. La magistratura di Napoli ha chiesto alla Camera di autorizzare il suo arresto. Alla sbarra politici, personaggi del mondo bancario ed imprenditoriale che operano in Campania, Lazio, Toscana, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. L’operazione si chiama “Il Principe e la ballerina”. La ballerina sarebbe la scheda elettorale perché l’inchiesta fa luce su ipotesi di voto di scambio per le amministrative 2007 e 2010 e verte sulla costruzione di un grande centro commerciale nel casertano. Cosentino è accusato di avere fatto pressioni su funzionari di una agenzia Unicredit di Roma perché concedessero un imponente finanziamento a esponenti del clan dei Casalesi per realizzarlo. Gli inquirenti hanno ricostruito che il finanziamento venne concesso ma successivamente in parte bloccato perchè la documentazione presentata era falsa. Il parlamentare del Pdl avrebbe anche imposto al dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di dare via libera alla concessione per la costruzione del centro in violazione di tutte le norme urbanistiche. Flavio Pelliccioni è noto alle cronache sammarinesi per essere finito in molte inchieste, su tutte l’operazione Long Drink. Difeso dall’avvocato Alessandro Petrillo, ad oggi risulta ancora incensurato, perché non ha mai ricevuto alcuna condanna.

Sonia Tura

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