“Vi fareste processare da un giudice che ha già manifestato l’intenzione di condannarvi?”E’ questa la ragione per cui l’ex comandante Biagioli e suo figlio Carlo affermano di aver presentato per la sesta volta, la stessa ricusazione, nei confronti dello stesso giudice. A loro dire il commissario della legge Gilberto Felici avrebbe espresso un pregiudizio nei loro confronti di fronte ad altri tre giudici. Felici ha negato questa circostanza, ma Marcello e Carlo Biagioli hanno avviato una causa civile nell’ambito della quale chiameranno a deporre i tre testimoni eccellenti che non sono mai stati ascoltati dal giudice competente per le ricusazioni. Canestrari – proseguono - ha respinto le nostre istanze affermando che se i fatti esposti fossero veri, il magistrato Felici avrebbe esercitato il diritto alla libera manifestazione del pensiero in un ambito in cui si aspettava che non divenisse di dominio pubblico. I magistrati – si chiedono quindi provocatoriamente Marcello e Carlo Biagioli – possono avere un pregiudizio, a condizione che nessuno lo venga a sapere? In tempi brevi si attende ora l’ennesima risposta alla ricusazione poi il processo riprenderà, ma i Biagioli hanno già fatto sapere che ricuseranno ancora e non esiteranno a ricorrere anche alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, non appena ci saranno le condizioni. “Non mi aspettavo un tale can can, un tale trattamento dopo 17 anni di onorato servizio per il paese” ha commentato laconicamente l’ex comandante della gendarmeria. L’avvocato di parte civile Gianna Burgagni intanto si dichiara convinta che anche se cambiasse il giudice, non cambierebbe la strategia dilatoria della difesa dei Biagioli. “Se ogni imputato la applicasse – prosegue – la giustizia si bloccherebbe”. Secondo l’avvocato Burgagni si dovrebbe fare in modo che non si potesse ricusare a ripetizione lo stesso giudice. Il legale si chiede inoltre che fine abbia fatto la denuncia di alcuni cittadini che hanno chiamato in causa i Biagioli perché, a loro parere, le ripetute ricusazioni si configurano come un’interruzione di pubblico servizio.
Luca Salvatori
Luca Salvatori
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