E' tornato d'attualità: un po' perché è un argomento delicato, un po' perché trasversalmente riguarda tutti. Prima le polemiche dei mesi scorsi dovute alle scelta dei fornitori vincitori della gara d'appalto, poi- poco dopo l'avvio dell'anno scolastico,-le proteste dei genitori, arrivati a formalizzare la preoccupazione per la qualità dei cibi serviti dalle mense alla direzione delle Scuole elementari. Anche per questo ieri sera, al convegno “Mens@ sana in scuola sana” c'era tanta gente, mamme sopratutto. Per Banca della Vita l'obiettivo della serata era soprattutto l'occasione per guardare oltre la polemica, per tentare un nuovo confronto sul percorso virtuoso che oltrepassi il minimo garantito. Un argomento noto per i relatori del convegno: Pietro Berrino della Banca del Germoplasma di Bari, Alberto Olivucci di Civiltà Contadina e Cinzia Scaffidi, di Slow Food Italia, sono partiti dal modello perfetto, economico e di pensiero, che la scuola rappresenta per arrivare alle due regoline semplici semplici indispensabili per garantire salute e qualità: la vicinanza dei prodotti, innanzitutto: la qualità è garantita quanto più è breve la filiera, per quanto non ci sia bisogno di fermarsi la confine ed il circondario venga contemplato. E poi privilegiare le piccole entità rispetto alla grande distribuzione. Regole semplici per un paradigma raggiungibile, affinché davvero le mense scolastiche- al di là delle polemiche- diventino modello per un'alimentazione sana
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