Migliorare e potenziare la scuola sammarinese. E’ uno degli obiettivi che si è data il Segretario di Stato per la pubblica istruzione Rosa Zafferani che, a questo compito, ha chiamato il Coordinamento Didattico. Due i gruppi di lavoro, composti da dirigenti e insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado e coordinati da Renato di Nubila e Luigi Guerra.
Affrontati una serie di problemi, alcuni già abbastanza caldi, altri ancora da valutare.
Prima di tutto si vuole verificare se, a San Marino, ci sono le condizioni per sperimentare gli istituti comprensivi. Si tratta, in sostanza, di una sorta di collegamento organico tra scuole dell’infanzia, elementari e medie guidate da un solo dirigente che possa portare gli insegnanti a ragionare con una didattica verticale, scambiandosi aree comuni di attività. Questo già accade in Italia ma la scelta nacque sull’onda di una emergenza. A San Marino invece si potrebbero intanto sperimentare dei laboratori comuni prima di decidere quale strada seguire. Un'altra proposta e’ quella di ripensare alla funzionalità del Centro di documentazione verso il quale vengono distaccati gli insegnanti ma per periodi troppo brevi, che non permettono di portare a termine il progetto per il quale i docenti sono stati indirizzati li. Una nuova organizzazione della scuola passa anche e soprattutto attraverso la formazione degli insegnanti e di figure specifiche come, ad esempio i tutor e coloro che curano il rapporto con i genitori. Di qui la proposta di affiancare al dirigente uno staff di collaboratori a cui delegare i settori da amministrare. Il lavoro proposto dai gruppi sarà presentato, nelle prossime settimane, agli organismi della scuola sammarinese e alle organizzazioni sindacali.
Affrontati una serie di problemi, alcuni già abbastanza caldi, altri ancora da valutare.
Prima di tutto si vuole verificare se, a San Marino, ci sono le condizioni per sperimentare gli istituti comprensivi. Si tratta, in sostanza, di una sorta di collegamento organico tra scuole dell’infanzia, elementari e medie guidate da un solo dirigente che possa portare gli insegnanti a ragionare con una didattica verticale, scambiandosi aree comuni di attività. Questo già accade in Italia ma la scelta nacque sull’onda di una emergenza. A San Marino invece si potrebbero intanto sperimentare dei laboratori comuni prima di decidere quale strada seguire. Un'altra proposta e’ quella di ripensare alla funzionalità del Centro di documentazione verso il quale vengono distaccati gli insegnanti ma per periodi troppo brevi, che non permettono di portare a termine il progetto per il quale i docenti sono stati indirizzati li. Una nuova organizzazione della scuola passa anche e soprattutto attraverso la formazione degli insegnanti e di figure specifiche come, ad esempio i tutor e coloro che curano il rapporto con i genitori. Di qui la proposta di affiancare al dirigente uno staff di collaboratori a cui delegare i settori da amministrare. Il lavoro proposto dai gruppi sarà presentato, nelle prossime settimane, agli organismi della scuola sammarinese e alle organizzazioni sindacali.
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