Plauso all’ordine del giorno votato in Consiglio Grande e Generale, a sostegno della posizione del Papa e al riferimento alla consapevolezza dell’identità e tradizione di libertà e pace, per un clima di rispetto reale tra le posizioni culturali e religiose. Così monsignor Luigi Negri apre l’omelia in Pieve. Già con una lettera alla diocesi il vescovo di San Marino-Montefeltro aveva espresso la sua posizione – auspicando che l’insegnamento del Papa venisse recepito nella vita e nella cultura – ora torna a ribadire l’importanza della lezione magistrale pronunciata da Benedetto XVI a Revensburg: “E’ necessaria una più intrinseca unità tra fede e ragione, un incontro fra fede e ragione, illuminismo autentico e religione”. Richiama al rinnovarsi della ragione che cerca il senso della cose per il nascere di una laicità nuova, perché nascano “i laici non laicisti”. Questi sono i veri interlocutori per una generazione di cristiani rinnovati - dice - protagonisti della vita sociale, che devono incontrarsi in un dialogo, impostato sui criteri della ragione e della ricerca, quale frutto della libertà. Alle istituzioni e a chi esercita il potere il vescovo Negri chiede di farsi carico di una azione educativa, perché curino e favoriscano questo dialogo.
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