Il Segretario di Stato alla Sanità Francesco Mussoni, ha incontrato ieri 21 ottobre tutti gli organi competenti in merito al tema “Badanti”.
A seguito di alcune criticità sull’impatto socio-sanitario della figura lavorativa di “assistente privata per persone non autosufficienti” (badante), si è riunito un tavolo tecnico, che ha presentato i dati sullo stato dell’arte.
I dati della spesa sanitaria hanno evidenziato nell’anno 2013 che la cifra erogata dall’ISS per le diagnosi e cure di queste figure professionali è stata di circa 500.000 euro, cifra che comprende indagini radiologiche, visite specialistiche, ricoveri, indennità di malattia e prestazioni fuori territorio. Questo a fronte di una contribuzione da parte dei datori di lavoro di 80.000 euro circa, con un passivo per l’ISS di 420.000 euro.
I dati della spesa sanitaria sottolineano l’ingente numero di prestazioni erogate:
- 2400 richieste di esami di laboratorio (per un totale di circa 23.000 esami, e quindi 5 esami a testa,
- 122 ecografie,
- 380 visite specialistiche,
- 136 radiografie,
per una popolazione di lavoratori di 463 unità, nel periodo che va dal 1° gennaio al 30 settembre 2013.
Una delle cause di questi problemi va ricercata nella provenienza di queste lavoratrici, perché nel 96% dei casi sono originarie di paesi ad alta endemia di patologie infettive da noi ormai praticamente debellate.
La situazione attuale evidenzia, tra la popolazione in questione, un numero rilevante di epatite B, C, TBC (Mantoux positiva), Sifilide, Hiv.
Emergono anche le problematiche inerenti al coordinamento degli uffici che sovraintendono il rilascio dei vari permessi per l’assunzione delle badanti e la necessità di sburocratizzare le procedure.
Il tavolo tecnico ha proposto i cambiamenti necessari per una rivalutazione completa di questi assistenti private di persone non autosufficienti, sia per quanto riguarda i livelli di assistenza sanitaria, che dovranno prevedere esclusivamente cure o interventi urgenti e non procrastinabili, sia conseguenti a malattie verificatesi durante il lavoro a San Marino e non presenti precedentemente.
L’obiettivo del tavolo tecnico è di monitorare i dati della spesa, di salvaguardare la salute pubblica per le patologie di cui sopra, di far emergere il fenomeno, sicuramente presente, del lavoro sommerso.
A seguito di alcune criticità sull’impatto socio-sanitario della figura lavorativa di “assistente privata per persone non autosufficienti” (badante), si è riunito un tavolo tecnico, che ha presentato i dati sullo stato dell’arte.
I dati della spesa sanitaria hanno evidenziato nell’anno 2013 che la cifra erogata dall’ISS per le diagnosi e cure di queste figure professionali è stata di circa 500.000 euro, cifra che comprende indagini radiologiche, visite specialistiche, ricoveri, indennità di malattia e prestazioni fuori territorio. Questo a fronte di una contribuzione da parte dei datori di lavoro di 80.000 euro circa, con un passivo per l’ISS di 420.000 euro.
I dati della spesa sanitaria sottolineano l’ingente numero di prestazioni erogate:
- 2400 richieste di esami di laboratorio (per un totale di circa 23.000 esami, e quindi 5 esami a testa,
- 122 ecografie,
- 380 visite specialistiche,
- 136 radiografie,
per una popolazione di lavoratori di 463 unità, nel periodo che va dal 1° gennaio al 30 settembre 2013.
Una delle cause di questi problemi va ricercata nella provenienza di queste lavoratrici, perché nel 96% dei casi sono originarie di paesi ad alta endemia di patologie infettive da noi ormai praticamente debellate.
La situazione attuale evidenzia, tra la popolazione in questione, un numero rilevante di epatite B, C, TBC (Mantoux positiva), Sifilide, Hiv.
Emergono anche le problematiche inerenti al coordinamento degli uffici che sovraintendono il rilascio dei vari permessi per l’assunzione delle badanti e la necessità di sburocratizzare le procedure.
Il tavolo tecnico ha proposto i cambiamenti necessari per una rivalutazione completa di questi assistenti private di persone non autosufficienti, sia per quanto riguarda i livelli di assistenza sanitaria, che dovranno prevedere esclusivamente cure o interventi urgenti e non procrastinabili, sia conseguenti a malattie verificatesi durante il lavoro a San Marino e non presenti precedentemente.
L’obiettivo del tavolo tecnico è di monitorare i dati della spesa, di salvaguardare la salute pubblica per le patologie di cui sopra, di far emergere il fenomeno, sicuramente presente, del lavoro sommerso.
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