La neve non causa problemi al patrimonio arboreo ed agricolo, spiegano i tecnici dell’Ugra, l’Ufficio Gestione Risorse Ambientali. Unica conseguenza la rottura di rami che cadono sulla strada a causa del peso, più pericolosi per gli automobilisti che per le piante stesse. Ma tanta abbondanza di neve, preceduta da altre nevicate e da piogge potrebbe smuovere la terra. Anche quella caduta in queste ore si trasformerà in acqua. Scenderà non solo nelle fognature ma anche nei terreni già carichi di pioggia. In Repubblica, per fortuna non ci sono coltivazioni di alberi da frutta, le piante più sensibili alle nevicate, che proprio in marzo cominciano a fiorire. Si registra invece la presenza di molti ulivi, ma per queste piante il rischio peggiore è la rottura di qualche ramo, rischio remoto, spiegano all’Ugra, perché la neve interessa soprattutto la parte alta del monte Titano. Le viti invece sono piante molto sensibili alle gelate e alle grandinate ma gradiscono la neve che protegge le radici. Insomma le nevicate che creano grandi disagi alle persone non rappresentano un pericolo per le piante. Unica conseguenza il rallentamento delle potature, in parte già iniziate, e l’attesa per verificare come lo stato delle cose nelle prossime settimane.
Myriam Simoncini
Myriam Simoncini
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