Le richieste per la doppia cittadinanza sono numerose; sono circa una settantina i sammarinesi che all’anno si fanno rilasciare anche quella italiana. Ma il trend è rimasto più o meno costante negli ultimi tre anni, smentendo le voci che davano un’ambasciata presa d’assalto da chi - per paura – cercava di garantirla a se stesso o ai propri figli. Chi ha madre italiana ne ha diritto, ma non sempre è stato così, ed è facile perdersi nel complicato intreccio di leggi. Tante cose sono cambiate con la riforma del Diritto di Famiglia, le donne non perdono più la cittadinanza con il matrimonio, la trasmettono alla loro prole, e c’è chi, oggi, si rivolge all’Ambasciata per chiarire dubbi e decidere se avanzare richiesta. Tante le ragioni di questa scelta. Forse qualcuno lo sta facendo anche per timore, per incertezza nel futuro, ma sono sicuramente numerosi coloro che guardano alla doppia cittadinanza come ad un’opportunità in più, soprattutto per i giovani. Chi studia, ad esempio, è avvantaggiato ad avere la carta d’identità italiana se vuole fare un erasmus, aprirsi un’opportunità come ricercatore all’estero, lavorare nell’Unione senza rientrare nei flussi migratori. Senza dimenticare le difficoltà che incontra chi viaggia con passaporto sammarinese. Lunghe file alla frontiera dei paesi extra Ue, maggiori controlli. Basta un’ora in più persa alla dogana a spiegare dove si trovi San Marino, a convincere a fare il passo.
Monica Fabbri
Monica Fabbri
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