La sonda Stardust della Nasa, è stata degna del suo nome e ha catturato la polvere di stelle. Tornata dallo Spazio nel 2006, ha riportato tanti campioni di polveri da essere oggetto di studio tuttora. L’ultima scoperta è la più clamorosa: la coda della cometa Wild-2 conteneva della glicina. Si tratta di un amminoacido che è alla base di tutte le proteine, non ultima l’emoglobina, presente nel sangue. Le riflessioni che ne derivano sono molteplici e vanno a confermare sempre di più l’ipotesi della vita nello spazio, già suffragata dalla maggior parte degli astronomi. Se il mattone della vita è presente in una cometa significa che questa, nel suo viaggio è venuta in contatto con degli esseri viventi elementari o comunque, e questo sicuramente, con particelle di due atomi di idrogeno legati al carbonio. La coordinatrice dello studio, condotto dalla Nasa, afferma che è la prima volta che la glicina o qualsiasi altro amminoacido viene trovato su una cometa. Molti studiosi ritengono confermata la loro ipotesi secondo la quale la vita sarebbe arrivata sulla terra proprio grazie all’impatto di un meteorite o di un altro corpo proveniente dallo spazio. Al di là delle teorie, ora esiste una certezza, gli ingredienti fondamentali della vita non sono un’esclusiva terrestre.
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