Chi sono i nuovi poveri a San Marino? Risposte ufficiali è difficile darne, soprattutto in assenza di dati certi. C’è l’ipotesi, da parte del Governo, di indire un censimento dal momento che l’ultimo risale alla fine degli anni 60 per avere il quadro completo della situazione. Nel frattempo, la finanziaria ha previsto un fondo di 1 milione di euro per le fasce più bisognose, risolvere i problemi contingenti e rispondere alle pressanti richieste del sindacato. Pensionati soli e monoreddito che vivono in affitto, madri separate con figli a carico, ma anche nuclei familiari numerosi con un solo stipendio e coloro che non hanno un rapporto da lavoratore dipendente, sono queste le fasce più a rischio.
L’ufficio di statistica mette a disposizione qualche cifra, evidenziando l’evoluzione, in negativo, della situazione economica delle famiglie. Nel 2000 il 18,4% definiva un po’ migliorata la propria situazione, ma nel 2002 la percentuale è scesa all’11,8%. Al contrario, il 14% delle famiglie parlava di lieve peggioramento, ma nel 2002 sono diventate il 33,3%. Chi la definiva molto peggiorata nel 2000 era il 2,2%, percentuale salita al 9,9% nel 2002. La percentuale di reddito risparmiato è quasi irrisoria: dal 51 al 60% delle famiglie, riescono a mettere da parte un risicato 2,6%.
La Federazione pensionati della Csdl aveva lanciato nei mesi scorsi l’allarme: su 6.401 pensionati, ben 2.579 percepiscono la pensione minima di 859,77 euro, e sono la maggior parte. L’intenzione del Governo non è comunque quella di intervenire indiscriminatamente, ma individuare le fasce realmente a rischio e risolvere le cause della povertà, dovute alla precarietà dei rapporti di lavoro, all’aumento del caro vita, agli alti costi per l’affitto o l’acquisto di case.
L’ufficio di statistica mette a disposizione qualche cifra, evidenziando l’evoluzione, in negativo, della situazione economica delle famiglie. Nel 2000 il 18,4% definiva un po’ migliorata la propria situazione, ma nel 2002 la percentuale è scesa all’11,8%. Al contrario, il 14% delle famiglie parlava di lieve peggioramento, ma nel 2002 sono diventate il 33,3%. Chi la definiva molto peggiorata nel 2000 era il 2,2%, percentuale salita al 9,9% nel 2002. La percentuale di reddito risparmiato è quasi irrisoria: dal 51 al 60% delle famiglie, riescono a mettere da parte un risicato 2,6%.
La Federazione pensionati della Csdl aveva lanciato nei mesi scorsi l’allarme: su 6.401 pensionati, ben 2.579 percepiscono la pensione minima di 859,77 euro, e sono la maggior parte. L’intenzione del Governo non è comunque quella di intervenire indiscriminatamente, ma individuare le fasce realmente a rischio e risolvere le cause della povertà, dovute alla precarietà dei rapporti di lavoro, all’aumento del caro vita, agli alti costi per l’affitto o l’acquisto di case.
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