Costituire una società a San Marino allo scopo di canalizzare i flussi commerciali della ditta italiana e quindi sottrarre reddito al fisco. Secondo la Guardia di Finanza di Rimini è un sistema adottato dalle medie imprese che, a differenza dei piccoli artigiani e dei commercianti al minuto, non possono evadere le imposte con sistemi più classici come l’omesso rilascio dello scontrino o della ricevuta. Questa volta è finita nel mirino delle fiamme gialle la Titano Veicoli Industriali di Falciano. La polizia tributaria ha trovato quelle che ritiene essere le prove dell’esterovestizione effettuando una verifica alla Adriatica Veicoli Industriali di Rimini. “La verifica – spiega il colonnello Gianfranco Lucignano – consiste in una specie di perquisizione. Abbiamo facoltà di acquisire tutta la documentazione che ci può servire”.
Sono stati fatti i back up dei computer “ed è emerso - dichiara Lucignano - che in realtà il management dell’azienda sammarinese era a Rimini da dove venivano effettuati ordini e pagamenti. Inoltre coincide anche l’amministratore”. E’ stato quindi applicato l’articolo 73, terzo comma, del testo unico delle imposte sui redditi. Dal 2004 la Titano Veicoli Industriali ha totalizzato ricavi per 34 milioni di euro. Ha pagato le tasse a San Marino ma per la Guardia di Finanza è un’azienda esterovestita e quindi dovrebbe pagarle in Italia. Nessuna denuncia penale al momento perché non è stata quantificata l’imposta evasa. Compito che spetta all’Agenzia delle Entrate di Rimini che prima dovrà però accertare se effettivamente si tratta di esterovestizione. L’azienda sammarinese potrà fare ricorso oppure decidere di pagare la sanzione prevista oltre alle imposte dovute e cioè il 32% della differenza tra 34 milioni di euro e i costi sostenuti dal 2004 ad oggi.
Luca Salvatori
Sono stati fatti i back up dei computer “ed è emerso - dichiara Lucignano - che in realtà il management dell’azienda sammarinese era a Rimini da dove venivano effettuati ordini e pagamenti. Inoltre coincide anche l’amministratore”. E’ stato quindi applicato l’articolo 73, terzo comma, del testo unico delle imposte sui redditi. Dal 2004 la Titano Veicoli Industriali ha totalizzato ricavi per 34 milioni di euro. Ha pagato le tasse a San Marino ma per la Guardia di Finanza è un’azienda esterovestita e quindi dovrebbe pagarle in Italia. Nessuna denuncia penale al momento perché non è stata quantificata l’imposta evasa. Compito che spetta all’Agenzia delle Entrate di Rimini che prima dovrà però accertare se effettivamente si tratta di esterovestizione. L’azienda sammarinese potrà fare ricorso oppure decidere di pagare la sanzione prevista oltre alle imposte dovute e cioè il 32% della differenza tra 34 milioni di euro e i costi sostenuti dal 2004 ad oggi.
Luca Salvatori
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