Quando si parla di sicurezza in rete, non si fa solo riferimento all'aspetto strettamente tecnico e informatico -che vede in primo luogo la necessità di proteggere il web da virus, attacchi hacker, bug, spam, solo per citarne alcuni-, ma ci si riferisce anche ad aspetti sociali importanti.
La sicurezza in rete prevede infatti un lavoro congiunto tra istituzioni, società e famiglia, per prevenire fenomeni come il cyberbullismo, il sexting, lo stalking, la dipendenza da internet (vedasi l'esempio estremo degli Hikikomori).
Come si legge in un comunicato della Polizia di Stato "iniziative come la giornata mondiale dedicata alla sicurezza in Internet - ormai celebrata in oltre 100 paesi- sono di grande importanza perché aiutano a portare la sicurezza della rete all’attenzione di un grande numero di utenti, soprattutto adulti, che sono oggi nel nostro paese quelli meno consapevoli dell’importanza di educare i minori ad un uso sicuro e responsabile della rete".
L’obiettivo delle attività di prevenzione e informazione è quello di insegnare ai ragazzi a sfruttare le risorse comunicative di internet e delle web community online, difendendosi da rischi connessi al "cyberbullismo, alla violazione della privacy altrui e propria, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e all’adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé o per gli altri, stimolandoli a costruire relazioni positive e significative con i propri coetanei anche nella sfera virtuale".
I rischi della rete, come le potenzialità, sono davvero tanti: Geo Ceccaroli, Dirigente del Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni per l’Emilia Romagna, ha dichiarato che “nel 2017 sono stati 2 gli arresti effettuati per pedofilia online, con 30 denunciati, 209 siti monitorati, 39 perquisizioni effettuate e 42 siti web pedopornografici inseriti in black list. Prevenzione e formazione rimangono però gli strumenti più efficaci per far sì che i giovani imparino a navigare con prudenza in internet e per aiutare, allo stesso tempo, i genitori a conoscere i mezzi a loro disposizione per proteggere i figli dai pericoli del web”.
La sicurezza in rete prevede infatti un lavoro congiunto tra istituzioni, società e famiglia, per prevenire fenomeni come il cyberbullismo, il sexting, lo stalking, la dipendenza da internet (vedasi l'esempio estremo degli Hikikomori).
Come si legge in un comunicato della Polizia di Stato "iniziative come la giornata mondiale dedicata alla sicurezza in Internet - ormai celebrata in oltre 100 paesi- sono di grande importanza perché aiutano a portare la sicurezza della rete all’attenzione di un grande numero di utenti, soprattutto adulti, che sono oggi nel nostro paese quelli meno consapevoli dell’importanza di educare i minori ad un uso sicuro e responsabile della rete".
L’obiettivo delle attività di prevenzione e informazione è quello di insegnare ai ragazzi a sfruttare le risorse comunicative di internet e delle web community online, difendendosi da rischi connessi al "cyberbullismo, alla violazione della privacy altrui e propria, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e all’adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé o per gli altri, stimolandoli a costruire relazioni positive e significative con i propri coetanei anche nella sfera virtuale".
I rischi della rete, come le potenzialità, sono davvero tanti: Geo Ceccaroli, Dirigente del Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni per l’Emilia Romagna, ha dichiarato che “nel 2017 sono stati 2 gli arresti effettuati per pedofilia online, con 30 denunciati, 209 siti monitorati, 39 perquisizioni effettuate e 42 siti web pedopornografici inseriti in black list. Prevenzione e formazione rimangono però gli strumenti più efficaci per far sì che i giovani imparino a navigare con prudenza in internet e per aiutare, allo stesso tempo, i genitori a conoscere i mezzi a loro disposizione per proteggere i figli dai pericoli del web”.
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