E' un richiamo forte – quello delle organizzazioni sindacali - a tenere vivo il ricordo delle vittime dell'Olocausto; un dovere da coniugare con la volontà di combattere i mali del presente. “E il presente – afferma il segretario della CDLS Montanari – è una ragazza che viene insultata e riempita di sputi perché cinese; un bambino bullizzato perché obeso; un migrante lasciato in mezzo al mare; un giovane africano pagato 2 euro all'ora per raccogliere pomodori; un anziano dimenticato in ospedale”. Ribadito allora l'ammonimento di Liliana Segre: “l'indifferenza è più colpevole della violenza stessa”.
Anche la CSdL ricorda lo sterminio del popolo ebraico. Sottolineando poi come anche il mondo del lavoro abbia pagato un tributo importante. “Migliaia di lavoratori e anche militanti sindacali – si legge in un comunicato – hanno subito gli orrori della deportazione, dei campi di lavoro e delle camere camere a gas”. Scelte di opposizione politica pagate con la vita. Un esempio per “continuare a combattere senza paura ogni genere di razzismo e totalitarismo”. “L'emergenza pandemica – scrive dal canto suo l'USL – non deve portarci ad abbassare l'attenzione” sugli attuali episodi – in tutto il Mondo - di odio e negazione dei diritti umani. Da qui l'appello affinché le nuove generazioni raccolgano il testimone dei pochi sopravvissuti all'Olocausto ancora in vita, affinché la Memoria non svanisca. Infine un richiamo ai principi di democrazia, libertà e solidarietà di San Marino, che deve continuare a riaffermare sempre il “valore della vita umana e dei diritti inalienabili delle persone”