Nessun movente evidente, nessuna lite sentita dai vicini e la casa del delitto in ordine. Solo l’autopsia disposta dalla magistratura potrà forse chiarire gli aspetti oscuri del duplice omicidio seguito dal suicidio avvenuto lunedì a Vergiano, una frazione sulla strada provinciale Marecchiese. L’esame autoptico è in corso all’ obitorio di Rimini. Cosimo Celeste, 35 anni nato all’aquila, ha prima sparato un colpo alla testa della moglie, una ucraina di 32 anni, poi ha freddato la suocera, infine ha rivolto la pistola di ordinanza contro di sé. La questura di Rimini sta indagando sulla documentazione trovata in casa e ha chiesto a un perito di visionare il computer sequestrato. Si fruga nella vita della coppia, alla ricerca di eventuali dissapori che potrebbero essere alla base del gesto. Ma che i vicini non hanno confermato. Nessuno ha sentito i colpi, così come nessuno li ha mai sentiti né visti litigare. Una coppia riservata, tanto che ad insospettirsi sono stati i colleghi del finanziere che non lo hanno visto arrivare al lavoro, lui solitamente sempre puntuale e ligio al dovere.
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