Il risultato dello “stub”, la prova effettuata sui due cadaveri alla ricerca di tracce di polvere da sparo, scriverà la parola fine su un caso che sembra ormai chiuso. L’esame autoptico specificherà l’ora e se le ferite d’arma da fuoco sono compatibili con la ricostruzione della tragedia. Gli investigatori non hanno dubbi su come sono morti Lyudmyla Stepanova, ucraina di 32 anni, e Redzep Asanovsky, coetaneo macedone. L’uomo ha sparato un colpo preciso contro la donna colpendola al volto. Poi ha puntato l’arma contro se stesso. I Carabinieri tendono ad escludere la presenza di altre persone sulla scena dell’omicidio-suicidio, avvenuto sulla spiaggia di Viserba. Le testimonianze rese dalle persone più vicine ai due danno credito all’ipotesi del delitto passionale. Dopo una relazione durata 8 mesi, lei aveva deciso di rompere e lui non riusciva a darsi pace. Anche perché, stando a quel che riferiscono gli amici, l’uomo si sarebbe letteralmente rovinato la vita, anche sul piano economico. Non seguiva più gli affari e la sua attività di artigiano era andata a rotoli. Redzep inoltre avrebbe prestato del denaro a Lyudmyila e premeva per riaverlo indietro, visto che ormai era ridotto sul lastrico. Le sue richieste, a quanto pare, erano diventate ossessive. Amore non più corrisposto e debiti non saldati dunque. Davanti a questi fatti che Lyudmyla conosceva bene, l’unica domanda ancora senza risposta è perché lei abbia accettato di seguirlo in spiaggia e rimanere sola con lui.
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