La giornata mondiale della tv promossa dall'ONU torna regolarmente ogni anno con i primi freddi e forse è giusto così per un mezzo che ha cambiato la vita di intere generazioni. Passavano - passavamo - ore e ore davanti a una tv i cui programmi diventavano il giorno stesso cultura e opinione pubblica anche perché allora era realmente uno strumento universale.
Bambini che apparivano ipnotizzati da Mazinga o da Heidi oggi sono professionisti, madri e padri di famiglia, in alcuni casi anche nonni sia pure giovani. La dipendenza televisiva di allora sembrava impossibile superarla come oggi sembra loro impossibile staccare i propri figli dal loro display.
Tutto è cambiato e tutto sta cambiando nel mondo della tv. Poche sere fa Maurizio Costanzo raccontava ai nostri ascoltatori che lui oggi farebbe molta più fatica a trovare sette otto ospiti al giorno per il Costanzo Show e questo non solo per i limiti che ha oggi una televisione la cui offerta si moltiplica e si riproduce selvaggiamente.
Cosa dunque augurare oggi alla tv? Nulla di nuovo se non affidarsi come sempre all'intelligenza degli spettatori, visto che la qualità alla lunga paga sempre. Per chi fa tv invece non avere paura di fare scelte coraggiose e non cedere alla tentazione di affidarsi principalmente e soltanto a nuove straordinarie tecnologie ma sempre e comunque in primo luogo alle persone che la tv la fanno - soprattutto se si è servizio pubblico - e che sanno metterci nel farlo la testa e il cuore.
Carlo Romeo
Bambini che apparivano ipnotizzati da Mazinga o da Heidi oggi sono professionisti, madri e padri di famiglia, in alcuni casi anche nonni sia pure giovani. La dipendenza televisiva di allora sembrava impossibile superarla come oggi sembra loro impossibile staccare i propri figli dal loro display.
Tutto è cambiato e tutto sta cambiando nel mondo della tv. Poche sere fa Maurizio Costanzo raccontava ai nostri ascoltatori che lui oggi farebbe molta più fatica a trovare sette otto ospiti al giorno per il Costanzo Show e questo non solo per i limiti che ha oggi una televisione la cui offerta si moltiplica e si riproduce selvaggiamente.
Cosa dunque augurare oggi alla tv? Nulla di nuovo se non affidarsi come sempre all'intelligenza degli spettatori, visto che la qualità alla lunga paga sempre. Per chi fa tv invece non avere paura di fare scelte coraggiose e non cedere alla tentazione di affidarsi principalmente e soltanto a nuove straordinarie tecnologie ma sempre e comunque in primo luogo alle persone che la tv la fanno - soprattutto se si è servizio pubblico - e che sanno metterci nel farlo la testa e il cuore.
Carlo Romeo
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