Arrestati 8 pregiudicati albanesi, di cui uno residente a San Marino, e tre italiani con l’accusa di spaccio di cocaina in due note discoteche di Riccione e in altre zone della città.
Tra gli italiani, Fabrizio Gennarelli, socio di uno dei due locali notturni, ora agli arresti domiciliari. Le indagini, scattate nel febbraio 2007, hanno coinvolto anche le province di Pesaro, Ancona, Milano e la Repubblica di San Marino. La droga proveniva per lo più dall’Olanda.
Il gruppo acquistava circa 3 chilogrammi di cocaina al mese. I capi del sodalizio, gli albanesi Elvis Baroti di 29 anni e Jezim Cecerku, 35 anni, erano soliti prenotare tavoli al Prince e al Pascià di Riccione, dove scorreva champagne a fiumi e avveniva l’attività di spaccio.
Qui spunta il nome di Lorenz Lila, 30enne albanese residente in Repubblica perché sposato con una sammarinese, già noto al Nucleo Antidroga della Gendarmeria per reati legati alla detenzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Era proprio Lila ad organizzare i tavoli per le serate in discoteca e si occupava anche di spacciare la cocaina ai confini con la Repubblica.
Subito dopo aver effettuato le consegne di droga, si rifugiava nuovamente in territorio sammarinese, riuscendo così a sottrarsi ai controlli delle forze dell’ordine riminesi, a cui è notoriamente vietato oltrepassare i confini per svolgere attività investigativa.
Lila era però tenuto d’occhio dalla Gendarmeria, che ha prestato la propria collaborazione ai colleghi italiani per inchiodare l’albanese.
Tra gli italiani, Fabrizio Gennarelli, socio di uno dei due locali notturni, ora agli arresti domiciliari. Le indagini, scattate nel febbraio 2007, hanno coinvolto anche le province di Pesaro, Ancona, Milano e la Repubblica di San Marino. La droga proveniva per lo più dall’Olanda.
Il gruppo acquistava circa 3 chilogrammi di cocaina al mese. I capi del sodalizio, gli albanesi Elvis Baroti di 29 anni e Jezim Cecerku, 35 anni, erano soliti prenotare tavoli al Prince e al Pascià di Riccione, dove scorreva champagne a fiumi e avveniva l’attività di spaccio.
Qui spunta il nome di Lorenz Lila, 30enne albanese residente in Repubblica perché sposato con una sammarinese, già noto al Nucleo Antidroga della Gendarmeria per reati legati alla detenzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Era proprio Lila ad organizzare i tavoli per le serate in discoteca e si occupava anche di spacciare la cocaina ai confini con la Repubblica.
Subito dopo aver effettuato le consegne di droga, si rifugiava nuovamente in territorio sammarinese, riuscendo così a sottrarsi ai controlli delle forze dell’ordine riminesi, a cui è notoriamente vietato oltrepassare i confini per svolgere attività investigativa.
Lila era però tenuto d’occhio dalla Gendarmeria, che ha prestato la propria collaborazione ai colleghi italiani per inchiodare l’albanese.
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