“Condivido pienamente – nel merito – le ragioni della protesta degli avvocati; quello che chiedono sono principi di civiltà giuridica che saranno accolti nella nuova legge di riforma della procedura penale”. Il segretario di Stato Ivan Foschi tende la mano all’Ordine degli Avvocati e Notai e si dice fiducioso per l’approvazione in tempi brevi del progetto di legge. “All’inizio di maggio è probabile il passaggio in commissione consigliare; quindi – dopo 15 giorni – si potrà andare in Consiglio Grande e Generale per la seconda lettura”. Entro il primo giugno, dunque, il progetto di riforma potrebbe essere già legge; in questo modo sarebbe scongiurato lo sciopero ad oltranza annunciato ieri dall’Ordine. “Questa volta non ci accontenteremo di semplici promesse – era stato detto durante l’assemblea – se la riforma non sarà approvata entro la data indicata gli avvocati si asterranno dalle udienze penali”. Previste comunque alcune eccezioni. I legali garantiranno l’assistenza nei processi per reati dolosi, nelle udienze dove si discute di provvedimenti cautelari e ogniqualvolta saranno coinvolti minori. “Eccezioni decise per senso di responsabilità” – hanno puntualizzato i vertici dell’Ordine –. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica sull’attuale sistema processuale, che non garantirebbe alla difesa la conoscibilità degli atti del processo e la segretezza degli atti stessi verso l’esterno.
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