Spesso non ce ne accorgiamo, ma l'orrore è proprio vicino a noi. Ogni giorno in Italia via mare arrivano giovani migranti, minori di 18 anni, non accompagnati o separati dai loro genitori. Ognuno con un carico di sofferenza troppo pesante da affrontare se non si è maturi. L'Unicef parla di 28mila e 200 bambini entrati nel 2016; 25mila e 800 sono sbarcati soli.
Gran parte dei minori non accompagnati o separati proviene da 4 Paesi: Eritrea, Egitto, Gambia e Nigeria. Prima di sbarcare sulle coste italiane, una parte di loro è oggetto di sfruttamento sessuale, soprattutto le ragazze, denuncia l'organizzazione delle Nazioni Unite per l'infanzia. Ma arrivati nel 'Bel Paese', la situazione rimane critica perché potrebbero sparire nel nulla.
Il rischio, come spiega il direttore generale dell'Unicef Italia, Paolo Rozera, è di essere sfruttati dalla malavita per il commercio di droga, il lavoro nei campi e nella prostituzione minorile, sia maschile che femminile. Una minima parte finisce vittima del traffico di organi.
Sul fenomeno dello sfruttamento non esistono dati precisi. Quali la metà degli scomparsi, spiega Rozera, sparisce per spostarsi in altri Paesi europei. La soluzione principale al fenomeno è: "integrazione".
Mauro Torresi
Nel servizio, il direttore generale di Unicef Italia, Paolo Rozera, illustra il fenomeno dei giovani migranti scomparsi
Gran parte dei minori non accompagnati o separati proviene da 4 Paesi: Eritrea, Egitto, Gambia e Nigeria. Prima di sbarcare sulle coste italiane, una parte di loro è oggetto di sfruttamento sessuale, soprattutto le ragazze, denuncia l'organizzazione delle Nazioni Unite per l'infanzia. Ma arrivati nel 'Bel Paese', la situazione rimane critica perché potrebbero sparire nel nulla.
Il rischio, come spiega il direttore generale dell'Unicef Italia, Paolo Rozera, è di essere sfruttati dalla malavita per il commercio di droga, il lavoro nei campi e nella prostituzione minorile, sia maschile che femminile. Una minima parte finisce vittima del traffico di organi.
Sul fenomeno dello sfruttamento non esistono dati precisi. Quali la metà degli scomparsi, spiega Rozera, sparisce per spostarsi in altri Paesi europei. La soluzione principale al fenomeno è: "integrazione".
Mauro Torresi
Nel servizio, il direttore generale di Unicef Italia, Paolo Rozera, illustra il fenomeno dei giovani migranti scomparsi
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