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Papa Francesco: "Guerra è oltraggio blasfemo a Dio"

Chiese ed Europa chiedono tregua Pasquale a Putin e Zelensky

di Monica Fabbri
13 apr 2022

L’odio, prima che sia troppo tardi, va estirpato dai cuori. E per farlo c’è bisogno di dialogo, di negoziato, di ascolto, di capacità e di creatività diplomatica, di politica lungimirante capace di costruire un nuovo sistema di convivenza che non sia più basato sulle armi. Ogni guerra rappresenta non soltanto una sconfitta della politica ma anche una resa vergognosa di fronte alle forze del male”. Così Papa Francesco, nell'introduzione al suo libro “Contro la guerra. Il coraggio di costruire la pace”, in libreria da domani e pubblicata in esclusiva dal Corriere della Sera.

Dallo scoppio del conflitto non c'è stato giorno senza che il Pontefice implorasse il cessate il fuoco, in un continuo appello alla diplomazia e al dialogo. “Di fronte alle immagini strazianti che vediamo ogni giorno, di fronte al grido dei bambini e delle donne – scrive - non possiamo che urlare: «Fermatevi!». La guerra non è la soluzione, la guerra è una pazzia, un mostro, un cancro che si autoalimenta fagocitando tutto. Di più, la guerra è un sacrilegio, che fa scempio di ciò che è più prezioso sulla nostra terra, la vita umana, l’innocenza dei più piccoli, la bellezza del creato”.

Concetto che torna nelle parole pronunciate oggi durante l'udienza generale in Vaticano, al centro della catechesi dedicata alla Pasqua: "La pace che Gesù ci dà a Pasqua non è la pace che segue le strategie del mondo, il quale crede di ottenerla attraverso la forza, con le conquiste e con varie forme di imposizione. Questa pace, in realtà, è solo un intervallo tra le guerre". Il grido di Papa Francesco parla ai cuori: "L'aggressione armata di questi giorni, come ogni guerra, rappresenta un oltraggio a Dio, un tradimento blasfemo del Signore della Pasqua, un preferire al suo volto mite quello del falso dio di questo mondo". E nel saluto ai fedeli polacchi: “Quest’anno celebrate la Pasqua insieme a molti ospiti ucraini, siete diventati loro familiari”.





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