Lei, Lucia Annibali non c'è, ma la sua storia è qui, per la strade, tra le gente. Presentato in anteprima al teatro Sperimentale di Pesaro "Io ci sono", il film sulla storia della avvocatessa aggredita con l'acido, in onda questa sera su Rai1, coproduzione Rai Fiction e Bibi Film, con il contributo di Marche Film Commission.
Un racconto che corre lugo le tappe di una rinascita drammatica e tenace. Tutto inzia la sera del 16 aprile 2013, sulla soglia di casa, a Pesaro quando due sconosciuti, assoldati dal suo ex, Luca Varani, come lei avvocato, le gettano dell’acido sul volto. Oggi dice: «spero di acquisire una nuova identità, e di non essere sempre identificata come la donna sfregiata».
Cristiana Capotondi è Lucia mentre Varani è interpretato da Alessandro Averone. Il film è diretto da Luciano Manuzzi.
Una parte è riservata al vero difensore di Lucia, Francesco Coli, che nella sua arringa descrive Varani come un uomo che non potendo avere per sé Lucia decide che la ragazza non dovrà essere di nessun altro. Al termine della proiezione il dibattito con attori, regista, produttore, il pm inquirente Monica Garulli e il sindaco di Pesaro Matteo Ricci che ha sottolinenato come sia: «Un film che interroga tutti e scuote le coscienze»
Poi l'inaugurazione di una panchina rossa realizzata dagli studenti della scuola d'arte Mengaroni come simbolo della lotta alla violenza.
VA
Un racconto che corre lugo le tappe di una rinascita drammatica e tenace. Tutto inzia la sera del 16 aprile 2013, sulla soglia di casa, a Pesaro quando due sconosciuti, assoldati dal suo ex, Luca Varani, come lei avvocato, le gettano dell’acido sul volto. Oggi dice: «spero di acquisire una nuova identità, e di non essere sempre identificata come la donna sfregiata».
Cristiana Capotondi è Lucia mentre Varani è interpretato da Alessandro Averone. Il film è diretto da Luciano Manuzzi.
Una parte è riservata al vero difensore di Lucia, Francesco Coli, che nella sua arringa descrive Varani come un uomo che non potendo avere per sé Lucia decide che la ragazza non dovrà essere di nessun altro. Al termine della proiezione il dibattito con attori, regista, produttore, il pm inquirente Monica Garulli e il sindaco di Pesaro Matteo Ricci che ha sottolinenato come sia: «Un film che interroga tutti e scuote le coscienze»
Poi l'inaugurazione di una panchina rossa realizzata dagli studenti della scuola d'arte Mengaroni come simbolo della lotta alla violenza.
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