Sono 4 giorni che è stata introdotta e questo aumento di 2 centesimi ha sollevato un polverone nazionale.
Ed è rivolta tra i consumatori indignati, che tra tutti gli aumenti del 2018, a questo proprio non ci stanno.
Protagonisti di questa polemica di inizio anno i sacchetti di plastica, ormai sulla bocca di tutti e trend topic sui social.
La direttiva europea 720 del 2015 invita gli Stati membri ad adottare misure affinchè entro il 31 dicembre 2018 venga vietata la distribuzione gratuita di borse di plastica leggere. Divieto che può essere disatteso per quelle ultraleggere, ovvero quelle su cui vi si ripongono pesce, formaggi e in cui vi si pesano ortaggi e frutta, che quindi si potrebbero rilasciare gratuitamente.
L'esatto contrario di quanto ha appena fatto l'Italia. La normativa italiana infatti impone che questi involucri vadano pagati dal consumatore, anche se non fissa il prezzo né dà un costo massimo, che in base ai primi dati diffusi da Assobioplastiche si attesta su una media di 2 centesimi a busta, variando da 1 a 3 centesimi.
Anche se non obbligatoria il Governo parla di scelta di civiltà all'avanguardia, in quanto le misure puntano a favorire una riduzione dell'utilizzo della plastica e a informare tramite campagne di sensibilizzazione sull'impatto ambientale.
Intanto a San Marino i sacchettini bio ancora sono offerti a titolo gratuito. "Finchè non c'è una direttiva sammarinese noi attediamo – dice la direttrice di Titan Coop Olga Carattoni – abbiamo già chiesto un incontro per verificare cosa metterà in atto San Marino in termini di legislazioni".
In Italia invece non mancano le proteste del rincaro, vissuto da qualcuno come un vero e proprio boicottaggio.
Infatti sui social impazzano trucchetto anti rincaro: foto di arance e mele non imbustate con sopra attaccaccate direttamente le etichette del prezzo. Un tentativo, questo, per aggirare le nuove regole.
Peccato che la busta viene contata ogni qual volta si passa un codice a barre per alimenti sfusi sul lettore, anche se il cassiere ha poi la facoltà di stornare o meno il sacchetto. Ma non c'è ancora chiarezza.
Molto si è parlato anche del riuso, ossia della possibilità che aveva dato il Ministero dell'Ambiente di rendere possibile il riutilizzo di quelle integre e conformi, anche se quando si tratta di pesce o verdure per motivi igienici risulterebbe una pratica sconsigliabile.
Una cosa è certa: questa novità non è stata accolta bene dai consumatori che, secondo l'Osservatorio di Assobioplastica, dovranno subire una "stangata" compresa tra i 4 e i 12 euro all'anno.
Nel video ecco le reazioni dei riminesi al Mercato Coperto
Silvia Sacchi
Ed è rivolta tra i consumatori indignati, che tra tutti gli aumenti del 2018, a questo proprio non ci stanno.
Protagonisti di questa polemica di inizio anno i sacchetti di plastica, ormai sulla bocca di tutti e trend topic sui social.
La direttiva europea 720 del 2015 invita gli Stati membri ad adottare misure affinchè entro il 31 dicembre 2018 venga vietata la distribuzione gratuita di borse di plastica leggere. Divieto che può essere disatteso per quelle ultraleggere, ovvero quelle su cui vi si ripongono pesce, formaggi e in cui vi si pesano ortaggi e frutta, che quindi si potrebbero rilasciare gratuitamente.
L'esatto contrario di quanto ha appena fatto l'Italia. La normativa italiana infatti impone che questi involucri vadano pagati dal consumatore, anche se non fissa il prezzo né dà un costo massimo, che in base ai primi dati diffusi da Assobioplastiche si attesta su una media di 2 centesimi a busta, variando da 1 a 3 centesimi.
Anche se non obbligatoria il Governo parla di scelta di civiltà all'avanguardia, in quanto le misure puntano a favorire una riduzione dell'utilizzo della plastica e a informare tramite campagne di sensibilizzazione sull'impatto ambientale.
Intanto a San Marino i sacchettini bio ancora sono offerti a titolo gratuito. "Finchè non c'è una direttiva sammarinese noi attediamo – dice la direttrice di Titan Coop Olga Carattoni – abbiamo già chiesto un incontro per verificare cosa metterà in atto San Marino in termini di legislazioni".
In Italia invece non mancano le proteste del rincaro, vissuto da qualcuno come un vero e proprio boicottaggio.
Infatti sui social impazzano trucchetto anti rincaro: foto di arance e mele non imbustate con sopra attaccaccate direttamente le etichette del prezzo. Un tentativo, questo, per aggirare le nuove regole.
Peccato che la busta viene contata ogni qual volta si passa un codice a barre per alimenti sfusi sul lettore, anche se il cassiere ha poi la facoltà di stornare o meno il sacchetto. Ma non c'è ancora chiarezza.
Molto si è parlato anche del riuso, ossia della possibilità che aveva dato il Ministero dell'Ambiente di rendere possibile il riutilizzo di quelle integre e conformi, anche se quando si tratta di pesce o verdure per motivi igienici risulterebbe una pratica sconsigliabile.
Una cosa è certa: questa novità non è stata accolta bene dai consumatori che, secondo l'Osservatorio di Assobioplastica, dovranno subire una "stangata" compresa tra i 4 e i 12 euro all'anno.
Nel video ecco le reazioni dei riminesi al Mercato Coperto
Silvia Sacchi
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