Quando arrivare a fine mese diventa un obiettivo impossibile. Continuano ad aumentare le famiglie sammarinesi che si rivolgono alla Caritas. Se gli ultimi dati parlavano di 95 nuclei familiari seguiti da inizio anno, ora si è saliti a 102. L'organizzazione dà loro un aiuto, con il pacco alimentare, buoni spesa, supporto nel pagamento di utenze e altre spese. In parte è il Covid a causare le difficoltà economiche che, poi, portano le persone a rivolgersi all'organizzazione. Quelle che frequentano la Caritas regolarmente, una o due volte al mese, sono circa 55, spiega il referente Giovanni Ceccoli. Da inizio 2020 a oggi, circa 9mila euro sono stati erogati per affitti, bollette, assicurazione auto, mutuo e altre spese, insieme ai 18mila euro di buoni della Sums.
Anche oltreconfine aumentano le richieste d'aiuto e arrivano da settori insospettabili. I dati della Caritas restituiscono l'immagine di un'Italia in affanno. La fascia più colpita "è quella in cui rientrano le piccole imprese: bar, ristoranti, ma anche fotografi, fiorai, rivenditori di bomboniere". A questi, si aggiunge chi è in cassa integrazione. Confrontando maggio-settembre del 2019 con lo stesso periodo del 2020, l'incidenza dei "nuovi poveri" passa dal 31% al 45%: quasi una persona su due che si rivolge alla Caritas lo fa per la prima volta.
Il Comune di Rimini, di fronte all'ulteriore emergenza dovuta al freddo, mette sul piatto 550mila euro per sostenere servizi consolidati e avviare progetti innovativi: l'ultimo arrivato è l'albergo per l'accoglienza dei senza fissa dimora, che sarà operativo nei prossimi giorni. Progetto assegnato alla Caritas, con la collaborazione della Papa Giovanni XXIII, che ha individuato, per la sua realizzazione, un albergo di Torre Pedrera.
Nel servizio, l'intervista a Mario Galasso, direttore Caritas Rimini