Quattro anni di studi per tradurre in due libri il lavoro di una vita. Un’opera di grande valore che restituisce alla Repubblica il nome di Giovan Battista Belluzzi, uno dei più grandi architetti militari del XVI secolo. Conosciuto come il “Sanmarino”, era famoso per i metodi costruttivi rivoluzionari. Il profilo di questo concittadino illustre è stato brevemente tracciato dal Segretario al Territorio Marino Riccardi. Belluzzi nacque nel 1506 e visse per 12 anni in Toscana al servizio dei Medici. Morì giovane nella guerra di Siena e le sue spoglie vennero seppellite in Pieve. La memoria del Sanmarino si è però offuscata nei secoli, andando quasi perduta e il suo nome dimenticato dagli stessi sammarinesi. La Fondazione Cassa di Risparmio Sums ne ha voluto quindi rivalutare la figura riscoprendone vita, opere e scritti. Poiché - come ha sottolineato Giovanni Galassi - in un’epoca in cui sono andati perduti gli ideali, paragonarsi ai cittadini eccellenti può essere utile per la vita futura. L’autrice Daniela Lamberini, studiosa a livello internazionale, ha ricordato che il Belluzzi, prima di essere architetto, era ambasciatore della Repubblica con incarichi politici e diplomatici importanti. Se San Marino ha mantenuto la sua libertà perpetua - ha spiegato - lo si deve anche a lui.
La Reggenza ha ringraziato la studiosa per la preziosa opera e la Fondazione per aver ancora una volta voluto diffondere la conoscenza della nostra realtà e dei suoi molteplici aspetti. Recuperando la memoria storica di un personaggio illustre ma noto finora solo agli addetti ai lavori.
Il libro è stato quindi presentato alla sala Sums chiudendo la serie di iniziative promosse dalla Fondazione per celebrare il cinquecentenario della nascita del Sanmarino. L’opera si presenta in due volumi di 840 pagine raccolti in cofanetto, rilegati in seta e con ricche illustrazioni a colori e in bianco e nero. Un lavoro minuzioso e appassionato che raccoglie le vicende di una vita breve ma intensa, l’analisi delle opere costruite o progettate, gli scritti, il diario autobiografico, le lettere e i trattati. Un lavoro che svela novità sul personaggio e importanti scoperte.
La Reggenza ha ringraziato la studiosa per la preziosa opera e la Fondazione per aver ancora una volta voluto diffondere la conoscenza della nostra realtà e dei suoi molteplici aspetti. Recuperando la memoria storica di un personaggio illustre ma noto finora solo agli addetti ai lavori.
Il libro è stato quindi presentato alla sala Sums chiudendo la serie di iniziative promosse dalla Fondazione per celebrare il cinquecentenario della nascita del Sanmarino. L’opera si presenta in due volumi di 840 pagine raccolti in cofanetto, rilegati in seta e con ricche illustrazioni a colori e in bianco e nero. Un lavoro minuzioso e appassionato che raccoglie le vicende di una vita breve ma intensa, l’analisi delle opere costruite o progettate, gli scritti, il diario autobiografico, le lettere e i trattati. Un lavoro che svela novità sul personaggio e importanti scoperte.
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