Aveva sottratto 2200 euro dalla cassa dell’ufficio, nel gennaio di due ani fa, sperando che nessuno se ne accorgesse. Ma l’ammanco non è passato inosservato e 4 mesi dopo, in seguito ad una indagine interna, il furto è stato scoperto. Mario Cecchetti, nel frattempo, aveva rimesso in cassa il denaro, ma il tentativo di non farsi scoprire è stato vano. Dopo aver negato, in fase istruttoria, le accuse che gli venivano rivolte, l’uomo in udienza ha ammesso le proprie responsabilità. Quei soldi gli servivano per coprire alcuni debiti personali. Il giudice Vittorio Ceccarini ha condannato Mario Cecchetti, 61 anni, in pensione da qualche tempo, ad 8 mesi di prigionia, 200 euro di multa ed un anno di interdizione dai pubblici uffici e dai diritti politici. La pena è stata sospesa, per due anni. L’uomo dovrà comunque pagare la multa di 200 euro e le spese processuali e di parte civile, sostenute dall’avvocatura dello stato, che potrebbe rivalersi anche in sede civile per i danni morali e di immagine. Tutte le parti in causa hanno rilevato che il meccanismo di riscossione di denaro, negli uffici postali, è da rivedere perché, così com’è, si potrebbe prestare a fenomeni distorsivi.
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