Nella lunga lista dei testimoni compaiono diversi esponenti politici sammarinesi. Ma sono assenti per impegni lavorativi Gabriele Gatti, i segretari Claudio Podeschi, e Fabio Berardi, e Fiorenzo Stolfi. Dovranno presentarsi il 10 luglio, così come Marcello Biagioli, e Sabato Riccio, allora dirigente della Mobile. Ci sono i protagonisti: Mario Scaramella, accusato di calunnia da Alvaro Selva. In aula viene ricostruita la presenza a Rimini dell’ ex consulente Mitrokin e del suo entourage. Gli incontri con i vertici della squadra mobile, alla presenza dell’informatore, Giovanni Guidi, che aveva segnalato il passaggio dell’uranio tra Rimini e San Marino. Il nome di Selva emerge dalle testimonianze come il creatore della finanziaria che avrebbe messo a disposizione le fideiussioni per l’acquisto del materiale radioattivo. Gli uomini vicini a Scaramella raccontano di averlo accompagnato due volte sul Titano per incontrare esponenti politici. Circostanza confermata dall’ ex comandante della Gendarmeria Achille Zechini e dal Maresciallo Gabriele Gatti, quest’ultimo delegato dal tribunale a investigare su Scaramella, alla luce dell’ esposto presentato proprio dai suoi uomini a San Marino. Prima l’incontro con l’ex comandante Marcello Biagioli davanti al tribunale, poi quello al Grand Hotel con vertici istituzionali. La polizia giudiziaria non può confermare con chi avvenne il faccia a faccia. Ma nell’albergo entrarono sia Gabriele Gatti che Claudio Podeschi e, ironia della sorte, lo stesso Selva. Aggiungendo un particolare. La presenza in quei giorni in territorio sammarinese di personaggi dei servizi di sicurezza internazionali. Riscontrando quella di personaggi israeliani.
Nel video l'intervista ad Alvaro Selva.
Giovanna Bartolucci
Nel video l'intervista ad Alvaro Selva.
Giovanna Bartolucci
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