A chi compete l’organizzazione e la responsabilità della Protezione Civile in caso di emergenza? Chi coordina le forze dell’ordine e i vari organismi preposti alla sicurezza del territorio? L’ultimo eccezionale evento verificatosi una settimana fa, quando la frana di Cà Muraccino ha mandato in tilt la distribuzione idrica, interessando un’area di non meno di 15mila metri quadri, ha riproposto l’annoso problema. Una unità di crisi è stata predisposta dalla Segreteria con delega alla Protezione Civile, per fronteggiare le prime urgenze, risolte nel giro di 48 ore, ma la necessità di istituire un apposito organismo, con competenze e ruoli ben precisi, è diventata ormai impellente, come ha ricordato lo stesso Governo. Lo scorso settembre la Segreteria all’Informazione ha annunciato la presentazione di una legge per riorganizzare l’intero settore, già presentata in prima lettura e che entro novembre dovrebbe essere esaminata dalla competente Commissione prima della definitiva approvazione entro la fine dell’anno. Una legge divenuta quindi urgente, non più procrastinabile, che istituisce il Coordinamento della protezione civile, organo centrale e di governo del sistema di intervento, alla cui guida sarà il Capo del servizio di protezione civile, una figura di potere e di responsabilità, nominata dal Consiglio Grande e Generale. A lui competerà la direzione del servizio, proporre piani di previsione, prevenzione e di soccorso, adottare ordinanze in caso di calamità ed anche organizzare l’attività dei volontari, altra figura chiave del progetto di legge, aperta a cittadini e gruppi organizzati.
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