Il 22 dicembre 1955 con il voto unanime del Consiglio Grande e Generale e l’acclamazione dei consiglieri e del pubblico in loggione, la Repubblica di San Marino si allineò agli stati europei più attenti alle problematiche sociali ed economiche che, fin dagli anni '30, si erano dati provvedimenti e leggi in materia di sicurezza sociale. Una grande conquista di due partiti della sinistra allora coalizzati in un governo social comunista. E ieri sera il Psd, forza politica di sinistra, erede di quei due partiti ha voluto ricordare quanto avvenne in quel lontano dicembre con una incontro pubblico. Molti gli interventi ad iniziare da quello di Giuseppe Maiani, all’epoca Capitano Reggente insieme a Primo Bugli, che ha ricordato e raccontato quei momenti cosi importanti. E’ poi Alfeo Montesi, direttore generale dell’Iss, che traccia l’architettura della sanità futura, anche alla luce della legge di riforma approvata il 30 novembre 2004 e dell’articolo 32, che dovrà contare su una organizzazione plastica. La medicina cambia velocemente ma la centralità della persona resta un punto vitale della sanità. A seguire la tavola rotonda tra l’attuale segretario Massimo Rossini e tre ex segretari di stato alla sanità, Sante Canducci, Luciano Ciavatta e Maurizio Rattini. Una carellata di com’era la sanità, di quanto sia stata importante, lungimirante e all’avanguardia la legge 42, delle singole esperienze e delle difficoltà nella gestione di una segreteria tra le più importanti e delicate dell’esecutivo, ma anche gli auspici di come dovrà essere domani basata sulla stesse ragioni che indussero cinquant’anni fa ad istituire l’Istituto sicurezza sociale. 'Solo un governo straordinario poteva fare una riforma così importante ha sottolineato il segretario Rossini, un’analisi condivisa dal segretario del Psd Mauro Chiaruzzi nell’intervento conclusivo'.
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