Fra le non frequentissime notizie incoraggianti di questi giorni, ce ne è una da non sottovalutare perché può aiutare parecchio sia forze di governo che opposizione. Nell’ultima tornata di lavori del Consiglio Grande e Generale infatti i tempi di intervento – con l’accordo di tutti i gruppi parlamentari e con il coordinamento della Segreteria competente agli Interni – sono stati contingentati. La democrazia non si misura con gli orologi e la tempistica dei dibattiti non ha certo aiutato nel tempo – che piaccia loro o no ma questo è un altro discorso – coloro che hanno il dovere e la responsabilità di governare.
Il risultato concreto è che il dibattito ha preso più corpo, si è concentrato nella sostanza e questo sicuramente a beneficio dell’intero Parlamento. Ascoltando via radio gli interventi, si intuiva in molti casi la volontà di dare un contributo e non di tenere palla, calcisticamente parlando. I regolamenti e la capacità di farli applicare sono alla base della vita di qualsiasi assemblea legislativa o meno quindi non si tratta di attenzione marginale o superflua. Se poi si aggiunge che il dibattito va in onda su tutto il territorio sammarinese via radio ma anche in tutta la Romagna e buona parte dell’Emilia, non è difficile pensare che fuori dalla Repubblica, la vita parlamentare è conosciuta da chi vuole conoscerla. Se, come è nei progetti di Rtv, si riuscirà ad arrivare alla piattaforma RAI DAB, i lavori andranno in onda in tutta Italia, il che farà conoscere ulteriormente la specificità politica e istituzionale di San Marino.
I tempi regolati consentono una maggiore sintesi, più dibattito, più velocità nelle relative decisioni. Per chi pensasse poi che cinque o dieci minuti siano pochi, potrebbe essere interessante andare a vedere un Consiglio simile ma molto più antico, quello della città di Sparta. Quando il padre di Alessandro Magno, Filippo il Macedone, si avviò con l’esercito contro Sparta, mandò questo messaggio all’assemblea spartana “Vi consiglio di arrendervi. Se entrerò nel vostro territorio con il mio esercito, raderò Sparta al suolo”.
Il Consiglio spartano rispose con un messaggio di una sola parola: “Se”.
Il risultato concreto è che il dibattito ha preso più corpo, si è concentrato nella sostanza e questo sicuramente a beneficio dell’intero Parlamento. Ascoltando via radio gli interventi, si intuiva in molti casi la volontà di dare un contributo e non di tenere palla, calcisticamente parlando. I regolamenti e la capacità di farli applicare sono alla base della vita di qualsiasi assemblea legislativa o meno quindi non si tratta di attenzione marginale o superflua. Se poi si aggiunge che il dibattito va in onda su tutto il territorio sammarinese via radio ma anche in tutta la Romagna e buona parte dell’Emilia, non è difficile pensare che fuori dalla Repubblica, la vita parlamentare è conosciuta da chi vuole conoscerla. Se, come è nei progetti di Rtv, si riuscirà ad arrivare alla piattaforma RAI DAB, i lavori andranno in onda in tutta Italia, il che farà conoscere ulteriormente la specificità politica e istituzionale di San Marino.
I tempi regolati consentono una maggiore sintesi, più dibattito, più velocità nelle relative decisioni. Per chi pensasse poi che cinque o dieci minuti siano pochi, potrebbe essere interessante andare a vedere un Consiglio simile ma molto più antico, quello della città di Sparta. Quando il padre di Alessandro Magno, Filippo il Macedone, si avviò con l’esercito contro Sparta, mandò questo messaggio all’assemblea spartana “Vi consiglio di arrendervi. Se entrerò nel vostro territorio con il mio esercito, raderò Sparta al suolo”.
Il Consiglio spartano rispose con un messaggio di una sola parola: “Se”.
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