La dinamica è sempre la stessa: tre persone, con forte accento meridionale, a volto scoperto ed armate di taglierino, nel giro di pochissimi minuti entrano in banca e fuggono poco dopo col bottino trovato in cassa. L’ultima risale a ieri pomeriggio, quando ad esser presa di mira è stata la Carisbo di via Emilia a Riccione. I ladri sono fuggiti con 10mila euro. Mercoledì c’era invece stato il doppio raid al Credito cooperativo Romagna est di via della Fiera a Rimini e Unicredit di Misano, mentre il primo colpo risale al 5 gennaio, alla Carisp di via Fogazzaro. Pare proprio che ad agire sia sempre la stessa banda: ad entrare per primo è presumibilmente lo stesso bandito, a volto scoperto, e questo particolare fa pensare che si tratti di un incensurato, che in tasca nasconde un taglierino e lo passa poi ai complici che entrano pochi minuti dopo. Fino a questo momento, le ricerche estese a tutte la provincia non hanno dato esito. Ma forse i rapinatori non si sono limitati a fare poker in banca: una tecnica assai simile era stata usata anche a San Marino, martedì mattina, quando è stato preso di mira il Credito sammarinese del World Trade Center. Ad agire, all’interno della banca, sono state solo due persone, senza passamontagna, uno dei due solo parzialmente coperto da un cappellino con visiera calata sugli occhi. Dagli inquirenti bocche cucite, anche se le indagini stanno proseguendo con celerità, in collaborazione con le forze di polizia italiane. Nelle mani della Gendarmeria le videocassette sequestrate dal circuito chiuso di telecamere all’interno della banca e quelle del distributore Amici a Rovereta, dove i malviventi sarebbero passati per recuperare una seconda auto lasciata poco lontano, e abbandonare la Punto rossa risultata rubata. Difficile, al momento, dire se si tratti delle stesse persone che stanno imperversando in Riviera: i punti di contatto tra i vari colpi, però, non mancano.
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