Si tratta del rapporto interlocutorio di una ricerca che si propone di attuare i principi stabiliti dalla Convenzione Europea del Paesaggio sottoscritta anche da San Marino. La metodologia è semplice si evidenzia l’identità paesaggistica attraverso un’indagine che spazia dai documenti storici - in particolare il catasto Baronio - all’analisi dalle caratteristiche ambientali e naturalistiche, dalla percezione degli abitanti al confronto con l’immagine offerta ai visitatori in un’ottica di riconversione per il miglioramento del settore turistico in termini di sostenibilità.
Il lavoro, curato da due ricercatrici esterne, Anna Laura Palazzo e Biancamaria Rizzo, coadiuvate dai collaboratori sammarinesi, sfocerà in un manifesto del paesaggio sammarinese una sorta di carta dei diritti e doveri verso il paesaggio in linea con i dettami europei. "Dopo i tanti insulti fatti al territorio, ha spiegato Giovanni Galassi, Presidente della Fondazione, questa ricerca potrà dare indicazioni precise per il futuro del territorio in quanto abbraccia informazioni che partono da epoca antica fino all’attualità con un sguardo al futuro". I campi tematici analizzati prendono in considerazione il paesaggio visto sul piano storico e naturalistico e quello invece vissuto quotidianamente. Per focalizzare meglio la percezione verso il paesaggio è stato spedito un questionario a 800 cittadini dove la parte più interessante riguarda proprio il concetto di percezione e si chiede di elencare i luoghi da non perdere, quelli da eliminare e quelli che suscitano maggior nostalgia. 200 sono già stati restituiti. Un ulteriore tassello alla ricerca.
Il lavoro, curato da due ricercatrici esterne, Anna Laura Palazzo e Biancamaria Rizzo, coadiuvate dai collaboratori sammarinesi, sfocerà in un manifesto del paesaggio sammarinese una sorta di carta dei diritti e doveri verso il paesaggio in linea con i dettami europei. "Dopo i tanti insulti fatti al territorio, ha spiegato Giovanni Galassi, Presidente della Fondazione, questa ricerca potrà dare indicazioni precise per il futuro del territorio in quanto abbraccia informazioni che partono da epoca antica fino all’attualità con un sguardo al futuro". I campi tematici analizzati prendono in considerazione il paesaggio visto sul piano storico e naturalistico e quello invece vissuto quotidianamente. Per focalizzare meglio la percezione verso il paesaggio è stato spedito un questionario a 800 cittadini dove la parte più interessante riguarda proprio il concetto di percezione e si chiede di elencare i luoghi da non perdere, quelli da eliminare e quelli che suscitano maggior nostalgia. 200 sono già stati restituiti. Un ulteriore tassello alla ricerca.
Riproduzione riservata ©