C’e’ attesa per la decisione del Tribunale del Riesame di Bologna dopo la discussione di ieri durata oltre 6 ore.
Per 6 dei 10 banchieri arrestati il 4 gennaio nell’operazione “Re Nero” sul presunto giro di riciclaggio di denaro tra la Romagna e San Marino, i giudici dovranno decidere se mantenere o meno le misure cautelari. In aula anche il Pm, Fabio Di Vizio, nonostante la sua presenza non fosse obbligatoria. Segno di quanto la Procura consideri questa indagine di rilievo.
Hanno fatto ricorso al Riesame il presidente della Banca di Credito e di Romagna, Vincenzo Dell'Aquila – agli arresti domiciliari – i consiglieri della Bcr, Stefano Venturini di San Marino che è anche consigliere di Asset Banca e Valerio Abbondanza, Stefano Galvani presidente del Collegio sindacale della Bcr e i vertici dell’istituto di credito sammarinese, il presidente Stefano Ercolani e il direttore generale Barbara Tabarrini.
I giudici, che dovranno decidere se cancellare i provvedimenti restrittivi, hanno preso tempo per studiare la documentazione e gli indizi acquisiti.
“Abbiamo respinto le accuse che vengono mosse nei confronti dei nostri assistiti – spiegano i difensori dei sammarinesi – e contrastato da subito anche gli indizi di colpevolezza”. Ma su quali saranno gli esiti nessuno fa ipotesi. Non resta che aspettare.
Per 6 dei 10 banchieri arrestati il 4 gennaio nell’operazione “Re Nero” sul presunto giro di riciclaggio di denaro tra la Romagna e San Marino, i giudici dovranno decidere se mantenere o meno le misure cautelari. In aula anche il Pm, Fabio Di Vizio, nonostante la sua presenza non fosse obbligatoria. Segno di quanto la Procura consideri questa indagine di rilievo.
Hanno fatto ricorso al Riesame il presidente della Banca di Credito e di Romagna, Vincenzo Dell'Aquila – agli arresti domiciliari – i consiglieri della Bcr, Stefano Venturini di San Marino che è anche consigliere di Asset Banca e Valerio Abbondanza, Stefano Galvani presidente del Collegio sindacale della Bcr e i vertici dell’istituto di credito sammarinese, il presidente Stefano Ercolani e il direttore generale Barbara Tabarrini.
I giudici, che dovranno decidere se cancellare i provvedimenti restrittivi, hanno preso tempo per studiare la documentazione e gli indizi acquisiti.
“Abbiamo respinto le accuse che vengono mosse nei confronti dei nostri assistiti – spiegano i difensori dei sammarinesi – e contrastato da subito anche gli indizi di colpevolezza”. Ma su quali saranno gli esiti nessuno fa ipotesi. Non resta che aspettare.
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