6200 morti all’anno sulle strade italiane , 136 mila al giorno in tutta Europa, sono i dati di quello che è un vero e proprio sterminio di vite umane. Al salone internazionale della sicurezza stradale inaugurato alla fiera di rimini, si è cercato di far luce sulle cause di quello che è ancora un massacro. 'La sicurezza stradale - ha dichiarato il Preseidente della fondazione FiA, David Ward - dovrebbe avere le stesse caratteristiche di una legge economica, dove esiste una domanda ed un offerta. Quello che possiamo garantire sono auto più sicure, strade più adeguate al gran numero di mezzi circolanti (in Italia sono 750 le auto ogni 1000 abitanti) e leggi più severe, ma dall’altra parte ci aspettiamo la domanda di sicurezza. Quando siamo al volante -ha continuato Ward - la sicurezza è l’ultimo dei nostri pensieri e questa la mentalità che va cambiata'. Max Mosley Presidente della Fia si è allacciato al discorso di Ward, “ ricordo - ha detto- che dopo la tragedia di Ayrton Senna del 1994, preceduta dalla morte di Rassembergher, si alzarono grandi polemiche sulla sicurezza, tanto che venne chiesto lo spegnimento dei motori. Questo - ha aggiunto - è un esempio di domanda, da quel giorno si sono attivate tutta una serie di iniziative per migliorare la sicurezza in formula 1, ogni tre settimane sulle strade degli stati uniti perdono la vita 3000mila persone, un undici settembre, ma nessuno si mobilita'. In Italia l’introduzione della patente a punti ha solo in parte attenuato il problema, sono infatti il 14,5 per cento in meno le vittime, vale a dire 863 vite risparmiate in 16 mesi di monitoraggio.
Un miglioramento si, ma che certamente non basta.
Un miglioramento si, ma che certamente non basta.
Riproduzione riservata ©