In Italia ci sono una cinquantina di negozi di questo tipo e cinque fanno capo alla catena "Alkemico", un franchising riconducibile all’azienda sammarinese Iba Srl. L’apertura di questi “wonder shop” è stata sempre seguita, inizialmente, da qualche polemica, come cinque anni fa a Riccione in occasione del primo negozio del marchio. Oggi a scatenare la bufera è soprattutto la vicinanza dell’ultimo negozio aperto a Rimini, dall’altra parte della strada dell’Istituto Superiore “Marco Polo”, e poca distanza dall’Istituto Alberghiero. In questo zona si muovono abitualmente circa 900 studenti e la stragrande maggioranza sono minorenni. Quando, una settimana fa, il preside del “Marco Polo”, il professore Umberto Moretti, informato da un insegnante di religione, ha saputo della presenza da circa un mese di questo nuovo negozio, non ci poteva credere. Poi ha visto anche il relativo sito internet. E venerdì ha inviato una lettera al provveditorato segnalando l’incompatibilità ambientale del negozio con una scuola. Il vicesindaco di Rimini Maurizio Melucci ha dichiarato che il negozio è in regola. Come afferma il titolare Alessandro Mini, tutto ciò che si vende è legale. Non solo. Mini ha una collaborazione informale coi Nas di Bologna e vanta una conoscenza come pochi in Italia in materia di droghe legali. Tutto questo però non rassicura affatto i genitori degli studenti, tra i quali il presidente del Consiglio di Istituto, il sammarinese Giorgio Carattoni. Nella riunione dell’organismo della prossima settimana verrà definito un documento per chiedere provvedimenti, al sindaco, al prefetto e alla provincia.
Il titolare del negozio Alessandro Mini questa mattina ha incontrato il preside del “Marco Polo”. La sua intenzione, però, non pare essere quella di imbastire un braccio di ferro.
Il nuovo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla droga, Carlo Giovanardi, ha dichiarato che a suo avviso questo tipo di negozi vanno chiusi.
L’On. Isabella Bartolini intanto ha annunciato un’interrogazione al ministro dell’Interno Maroni per chiedere, oltre alla chiusura dei negozi della catena Alkemico, anche l’oscuramento del sito. Visionando la pagina web si scopre che il gruppo fa capo all’azienda sammarinese Iba Srl di Rovereta. Il Segretario di Stato al Commercio Tito Masi, ci ha preannunciato che intende sollecitare tutte le verifiche del caso. Intanto l’ondata di polemiche qualche risultato l’ha prodotto. Il nuovo negozio di Rimini è chiuso, per una pausa di riflessione sul da farsi, ci ha detto il titolare. E il distributore automatico di “legal drugs”, ancora ieri funzionante, in giornata è stato svuotato e messo fuori servizio.
Il titolare del negozio Alessandro Mini questa mattina ha incontrato il preside del “Marco Polo”. La sua intenzione, però, non pare essere quella di imbastire un braccio di ferro.
Il nuovo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla droga, Carlo Giovanardi, ha dichiarato che a suo avviso questo tipo di negozi vanno chiusi.
L’On. Isabella Bartolini intanto ha annunciato un’interrogazione al ministro dell’Interno Maroni per chiedere, oltre alla chiusura dei negozi della catena Alkemico, anche l’oscuramento del sito. Visionando la pagina web si scopre che il gruppo fa capo all’azienda sammarinese Iba Srl di Rovereta. Il Segretario di Stato al Commercio Tito Masi, ci ha preannunciato che intende sollecitare tutte le verifiche del caso. Intanto l’ondata di polemiche qualche risultato l’ha prodotto. Il nuovo negozio di Rimini è chiuso, per una pausa di riflessione sul da farsi, ci ha detto il titolare. E il distributore automatico di “legal drugs”, ancora ieri funzionante, in giornata è stato svuotato e messo fuori servizio.
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