Le Fiamme gialle sono entrate in territorio scortate dalla Polizia Civile: rispetto agli ultimi sconfinamenti senza autorizzazione, è una novità. Questa volta era tutto in regola, per la rogatoria arrivata da Roma nei confronti della SMI: i primi 50 scatoloni coi documenti acquisiti alla clientela, sulla quale sta indagando la Procura della capitale, sono stati consegnati ai finanzieri. Erano 700 chili di carte. Anche quelli relativi all’amministratore della SMI, conte Pasquini. Ne restano diverse altre centinaia, che non potranno essere consegnati prima che siano state eseguite le notifiche ai clienti, quasi tutti italiani. Per questo il giudice di primo grado, Rita Vannucci, ha emesso un decreto, contro il quale l’avvocatura dello Stato italiana, che rappresenta la Finanza, ha presentato ricorso al giudice di terza istanza. L’Italia avrebbe voluto che fossero consegnati subito tutti i documenti. Ma è ancora in vigore la vecchia legge sulle rogatorie, che equipara l’acquisizione di documenti al sequestro e dunque impone una notifica alle parti interessate. Articolo destinato all’abrogazione con la modifica di legge, inserita nel pacchetto trasparenza, e già presentato in prima lettura.
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
Riproduzione riservata ©