Occhi sempre rivolti al cielo nella speranza che la tanto desiderata pioggia porti sollievo al territorio romagnolo, da tempo in emergenza idrica. Escluso per ora il razionamento dell’acqua, ipotizzato nei giorni scorsi per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. La situazione resta tuttavia complessa e richiede un monitoraggio attento e costante. A tal proposito, fissato per il 29 ottobre a Bologna il prossimo incontro del Comitato Istituzionale per valutare, sulla base dell’evolvere della situazione, se e quali provvedimenti adottare. Non migliora, intanto, la situazione a Ridracoli, il cui invaso è a metà della sua media naturale, con una autonomia di appena 15 giorni, in assenza di piogge considerevoli. A Rimini, poi, avvertita la necessità di chiudere per 1-2 mesi tutti i pozzi privati che pescano nella conoide. L’ordinanza prefettizia – fanno sapere dalla Provincia – dovrebbe essere pronta nei primi giorni della prossima settimana. Più tranquilla la situazione sul Titano. “Allo stato attuale – conferma il direttore dell’Azienda dei Servizi, Emanuele Valli – non abbiamo motivi di preoccupazione, soprattutto se la stagione delle piogge seguirà il suo corso. Da 3-4 settimane abbiamo cessato di prelevare acqua da Ridracoli e attingiamo da altre fonti. I consumi – conclude - si sono inoltre assestati”.
Riproduzione riservata ©