5 dei 6 sammarinesi appena rientrati da una missione nel Burkina Faso, lo Stato più povero dell’Africa, fra il Ghana e la Nigeria, hanno contratto la malaria. I 6, un ragazzo e cinque ragazze, si erano associati ad un gruppo, che da qualche anno porta avanti un progetto di agronomia per la costruzione di un centro di formazione per l’agricoltura nel paese africano. Prima della partenza una sola ragazza aveva fatto la profilassi anti-malarica. Gli altri, sottovalutando il problema e giustificandosi con il fatto che la profilassi comunque non copre totalmente i rischi, sono partiti senza alcuna cura preventiva, nonostante questa sia la stagione delle piogge e quindi il pericolo fosse ancora maggiore. Al ritorno a casa, tutti e 5 hanno subito manifestato i sintomi della malattia, con febbre altissima e allucinazioni. I medici dell’Ospedale sammarinese hanno immediatamente individuato la malaria, escludendo la sua forma più grave. 2 sammarinesi sono stati ricoverati a Rimini, altri 2 a Cesena – per mancanza di posti nel nosocomio riminese - e il quinto a Ferrara, città dove lavora. Le due ragazze ricoverate a Rimini, sabato scorso hanno concluso il primo ciclo di terapia. Per le due giovani che invece si trovano al Bufalini da domenica è ancora in corso il primo segmento di cure, così come per il ragazzo ricoverato a Ferrara. Le condizioni dei 5 giovani sono definite stazionarie, ma per tutti permane lo stato febbrile. La malaria è una malattia causata da un parassita, il plasmodio che vive e si riproduce alternativamente nell' uomo e in un particolare tipo di zanzara. L'uomo si ammala quando viene punto da una zanzara, che precedentemente ha già punto una persona ammalata.
Esistono quattro specie diverse di plasmodio e provocano infezioni con sintomi simili: febbre alta, brividi, sudori, cefalea, dolori muscolari diffusi e, dopo alcuni giorni, anemia e ingrossamento della milza.
Esistono quattro specie diverse di plasmodio e provocano infezioni con sintomi simili: febbre alta, brividi, sudori, cefalea, dolori muscolari diffusi e, dopo alcuni giorni, anemia e ingrossamento della milza.
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